Andare in pensione guarisce dalla depressione

vecchi sorridenti
vecchi sorridenti

Guarire dalla depressione è possibile: basta andare in pensione! Sembra proprio che la conferma ora arrivi anche da un’indagine scientifica: ben lungi dai tristi anziani di un tempo, oggi siamo arzilli, colmi di ogni energia e con l’anima di ragazzini. Una ricerca dell’Università di Stoccolma condotta su uomini e donne ha dimostrato che i sintomi legati a problemi di depressione sono spessi connessi ad ansie, stanchezza mentale e difficoltà all’apparenza insormontabili della vita quotidiana, tuttavia al termine dell’attività lavorativa ogni stress magicamente crolla. Andare in pensione guarisce dalla depressione? Certamente sembra poter dare un valido aiuto per iniziare un nuovo capitolo della vita, completamente dedicato al proprio tempo.

Qualcuno tra voi avrà affermato con sussiego la vana speranza di poter essere già in pensione: un pensiero che identifica una nuova immagine sociale, che oggi svela inediti retrosceni di se stessa.

Un gruppo di ricercatori dell’Università di Stoccolma ha condotto una ricerca, attualmente pubblicata sul British Medical Journal, che avrebbe dimostrato quanto la pensione faciliti la scomparsa di sintomi legati alla depressione.

Con il termine dell’esperienza lavorativa arriverebbe una drastica riduzione di stress, stanchezza fisica e mentale e frustrazione con una positiva impennata per buon umore e sorriso.

Studi precedenti avevano raggiunto risultati contraddittori, evidenziando in taluni casi il carattere negativo della fine dell’attività lavorativa, tuttavia il periodo attuale dimostra che siamo di fronte a persone che hanno voglia di vivere il proprio tempo in maniera autonoma, sanno come coltivare le proprie passioni, magari fino all’età della pensione relegate a un breve attimo o nemmeno scoperte, amano godere della calma di una giornata da organizzare nel piacere delle piccole cose, senza fretta.

L’indagine ha coinvolto circa 11mila uomini e quasi 3mila donne, seguendo i soggetti dal 1989 al 2007 per un periodo di 15 anni. Conclusione? Secondo i ricercatori le persone coinvolte nello studio si trovavano spossate e stanche e uno su quattro aveva sofferto di sintomi depressivi l’anno precedente alla pensione, mentre nel 7% dei casi erano state diagnosticate patologie cardiovascolari o malattie respiratorie.

‘Se il lavoro è faticoso, per molti lavoratori anziani la diminuzione della fatica potrebbe semplicemente riflettere la rimozione della fonte del problema. Inoltre, il pensionamento può consentire alle persone più tempo per impegnarsi nella stimolazione e nell’attività ristorativa, come l’esercizio fisico’ hanno spiegato i medici.
Non resta che attendere l’età della pensione… O almeno trasformare il carico lavorativo in una giornata dove non deve mancare il piacere di amici, famiglia, tempo per se stessi.

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