Dieta a zona da 11 blocchi: ricette per suddividere correttamente gli alimenti

Dieta a zona da 11 blocchi
Dieta a zona 11 blocchi

La dieta a zona da 11 blocchi è la combinazione più diffusa tra coloro che si affidano a questo regime, molto discusso, per perdere peso. In cosa consiste la dieta a zona e cosa sono questi famosi 11 blocchi?

Abbiamo già illustrato in passato le ricette della dieta a zona per la colazione, il pranzo e la cena. Oggi approfondiamo i meccanismi alla base del regime alimentare in analisi e necessari per la suddivisione degli alimenti durante i pasti.

La dieta a zona da 11 blocchi: ripartizione dei blocchetti nei pasti

Come sappiamo ogni giornata è composta da tre pasti principali: colazione, pranzo e cena. A questi si aggiungono lo spuntino della mattina e la merenda. Nella dieta a zona ad 11 blocchi, in ognuno di questi pasti, devono essere presenti tutte le sostanze nutritive. In termini percentuali i carboidrati arrivano al 40% in ogni pasto, le proteine costituiscono il 30% e i grassi un altro 30%. L’unità di misura è il blocco. Più nello specifico troviamo:

• 3 blocchetti di proteine, carboidrati e grassi a colazione;
• 2 blocchetti di proteine, carboidrati e grassi a metà mattina;
• 2 blocchetti di proteine, carboidrati e grassi per pranzo;
• 2 blocchetti di proteine, carboidrati e grassi a merenda;
• 2 blocchetti di proteine, carboidrati e grassi a cena;

Perché 11 blocchi?

Perché si dividono gli alimenti in blocchi? E perché proprio 11?

E’ stato dimostrato in maniera scientifica che questa precisa ripartizione calorica percentuale dei diversi nutrienti nei singoli pasti è in grado di ostacolare l’innescarsi di pericolosi picchi insulinemici e glicemici.

Questa regolamentazione del metabolismo favorisce una maggior produzione di buoni ecosanoidi riducendo il rischio di infiammazioni, l’accumulo di grasso e gli sbalzi di umore che spesso si verificano durante le diete.

Ma perché proprio 11? I nutrizionisti autori della dieta a zona hanno fissato a undici blocchi (77 grammi) il numero minimo di quantità di proteine, e conseguentemente anche di carboidrati e delle altre sostanza nutritive, di cui il corpo ha bisogno. Scendere al di sotto di questo livello è rischioso perché si determina un apporto insufficiente di micronutrienti e oligoelementi (sali minerali, vitamine, antiossidanti e co-enzimi). Se ci si ferma a 10.5 il problema è trascurabile ma molte persone si spingono a 9 o 9,5 blocchi e questo rende difficile rispettare la dieta a zona. La dieta a zona è anche molto criticata in quanto ipocalorica e in molti consigliano di alzare i blocchi a 13 o 15.

Ma 11 blocchi non sono pochi? Dipende molto dalla corporatura e dallo stile di vita: per una donna bassa che conduce una vita sedentaria possono essere sufficienti ma se si fa sport occorre aumentare il consumo di carboidrati. Sicuramente si consiglia di chiedere ad un nutrizionista esperto per mantenere bilanciate le diverse sostanze nutritive.

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