Italia: pigra, grassa e vecchia, lo dice un sondaggio

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L’Italia è sempre più pigra, grassa e vecchia, lo dice un recente sondaggio. Addio bicicletta, dieta mediterranea e sport: gli italiani sarebbero pigri, amanti della tv e poco inclini a vivere in movimento. Questi dati sono emersi dal rapporto Osservasalute 2010, realizzato dall’Università Cattolica di Roma. I motivi alla base di questo negativissimo riscontro? Le principali cause correlate con queste problematiche sarebbero legate a una la dieta ricca di grassi, senza contare i ritmi di vita che sempre più spesso deviano verso un’eccessiva tendenza alla sedentarietà. Tra le cattive abitudini colpevole anche l’uso e abuso di alcol e droghe, specialmente tra i giovani. Secondo le prospettive delineate dallo studio la lunghezza della vita media mostrerebbe evoluzoni inferiori alle aspettative: considerando che abitiamo una terra antica, dominata dal sole, dove la dieta mediterranea da secoli governa le abitudini alimentari della popolazione, quando rifletteremo a sufficienza per recuperare le radici della tradizione evitando molte malattie e recuperando una salute all’insegna dell’energia?

L’aspettativa di vita mostra di essere in calo secondo recenti studi, i quali hanno evidenziato che, nonostante condizioni di vita più agiate e confortevoli, certamente non sembra aumentare la prospettiva di vivere più a lungo.

Le donne hanno una vita più lunga, ma anche più malattie: negli ultimi 5 anni la vita media é aumentata di appena tre mesi, passando da 84 anni nel 2006 a 84,1 anni nel 2009 e 84,3 nel 2010.

Per gli uomini nello stesso arco di tempo é aumentata di sette mesi: i maschi sono passati da 78,4 anni nel 2006 a 78,9 anni nel 2009, 79,1 nel 2010.

I problemi di salute degli italiani non dipendono solo dalla loro cattiva volontà che li porta a essere sedentari e poco inclini a corretti stili di vita, bensì anche dal deteriorarsi, soprattutto nelle regioni in difficoltà sul piano economico, di interventi adeguati per mancanza di investimenti nella prevenzione’ ha spiegato il professor Walter Ricciardi, direttore dell’Istituto di Igiene della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica di Roma.

Muoversi è di vitale importanza, anche durante la vecchiaia, così come nutrirsi in maniera adeguata e occuparsi di se stessi: spesso costosi abbonamenti in palestra non servono, basterebbe spegnere il telecomando.

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