Migliorare la memoria con la proteina IGF-II: scoperta da un’italiana

memoria donna
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Migliorare la memoria sarebbe possibile grazie a una proteina: il ruolo della IGF-II è stato scoperto da una ricercatrice italiana, che ha individuato quella che è già stata definita la proteina salva-memoria. In un istituto di New York, nel corso di lunghe ricerche, la donna è riuscita ad evidenziare una molecola capace di fissare i ricordi a lungo termine: questa proteina permetterebbe di fissare i ricordi, caratterizzando casi eccelsi di persone con una memoria prodigiosa. Chi non ricorda l’esempio di Pico della Mirandola? L’umanista del 1400, originario della splendida cittadina di Mirandola, riusciva a ricordare una mole spaventosa di dati: forse, grazie a questo innovativo studio, un ulteriore passo è stato compiuto nella comprensione dei meravigliosi meccanismi della mente.

Il segreto della memoria a lungo termine starebbe nella proteina IGF-II: la ricerca, pubblicata dalla rivista Nature, è stata condotta a New York da Cristina Alberini, una studiosa italiana, che ha condotto un esame su un gruppo di topi a cui è stato iniettato nel circolo sanguigno questa particolare molecola, che ha permesso agli animali di ricordare situazioni di pericolo, vissute in precedenza, e di evitarle, nel momento in cui si ripresentano.

‘Da diversi anni stiamo portando avanti ricerche sui meccanismi biologici che portano alla formazione di nuove memorie e su come questi ricordi vengono elaborati quando si richiamano alla mente’ ha spiegato la ricercatrice, responsabile dell’Alberini Lab al Dipartimento di Neuroscienze del Mount Sinai di New York.

La proteina potrebbe essere fondamentale per la terapia di cura di pazienti con Alzheimer, patologia che comporta una perdita progressiva della memoria.

La ricercatrice ha dichiarato: ‘Con i nostri studi abbiamo scoperto che, durante l’apprendimento, i livelli dell’insulin like growth factor II, l’IGF-II, aumentano nell’ippocampo, una regione del cervello importante per la formazione della memoria a lungo termine. Quando abbiamo bloccato questo aumento di IGF-II abbiamo visto che la memoria a lungo termine non si forma’.

Se di recente è stato confermato scientificamente che il cervello continua a crescere anche dopo i 40 anni, queste ricerche appaiono fondamentali per approfondire la formazione dei ricordi e tentare di elaborare nuove memorie.

‘L’effetto dell’elisir si ha solo quando la proteina della memoria iene somministrata nelle fasi attive dell’apprendimento di un fatto, cioè nel momento in cui accade’ ha confermato Cristina Albertini.

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