
Leggendo le più belle poesie d’amore di Edgar Allan Poe, vi accorgerete che il famoso scrittore non era solo un genio dell’horror ma anche un uomo sensibile, fragile, capace di amare senza limite alcuno, lasciandosi letteralmente travolgere dalla passione. Purtroppo, come molte menti geniali, è morto di stenti nella più amara desolazione, travolto per di più dal dolore per la morte della sua giovane moglie.
 
Eulalia
Dimorai solitario
 in un mondo di pianto
 e la mia anima era stagnante acqua,
 finchè Eulalia gentile e bella divenne la mia sposa in rossore
 finchè Eulalia dai capelli d’oro divenne la mia sposa in sorriso.
Ah, meno assai lucenti
 le stelle notturne
 che gli occhi della raggiante ragazza!
 e mai un fiocco
 che la bruma forma
 con tinte porpuree e perlate di luna
 possono col più negletto ricciolo della modesta Eulalia
 possono col più umile e incondito ricciolo di Eulalia occhi lucenti aver paragone.
Or Dubbio or Pena
 mai più ritornano,
 perchè la sua anima mi rende sospiro per sospiro,
 e lungo il giorno
 splende luminosa e forte
 Astarte in cielo,
 mentre la cara Eulalia a lei volge e rivolge il suo occhio di matrona
 mentre lei alla giovine Eulalia volge il suo occhio viola.
Un sogno dentro un sogno
Questo mio bacio accogli sulla fronte!
 E, da te ora separandomi,
 lascia che io ti dica
 che non sbagli se pensi
 che furono un sogno i miei giorni;
 e, tuttavia, se la speranza volò via
 in una notte o in un giorno,
 in una visione o in nient’altro,
 è forse per questo meno svanita?
 Tutto quello che vediamo, quel che sembriamo
 non è che un sogno dentro un sogno.
Sto nel fragore
 di un lido tormentato dalla risacca,
 stringo in una mano
 granelli di sabbia dorata.
 Soltanto pochi! E pur come scivolano via,
 per le mie dita, e ricadono sul mare!
 Ed io piango – io piango!
 O Dio! Non potrò trattenerli con una stretta più salda?
 O Dio! Mai potrò salvarne
 almeno uno, dall’onda spietata?
 Tutto quel che vediamo, quel che sembriamo
 non è che un sogno dentro un sogno?
A Elena
La tua bellezza Elena è per me
 Come quei legni di Nicea d’un tempo
 Che adagio per un odoroso mare
 Portavano lo stanco e tediato viaggiatore
 Alla riva natia.
 Per mari disperati abituato a errare,
 i tuoi capelli di giacinto, il puro viso,
 le grazie tue di Naiade mi hanno riportato
 alla gloria che fu la Grecia
 alla grandezza di Roma.
 Ed ecco! Nella nicchia splendere
 Simile ad una statua tu m’appari
 Con la lampada d’agata in mano!
 Ah Psiche, venuta da quelle regioni
 Che sono Terra-Santa
A una in Paradiso
Eri per me quel tutto, amore,
 per cui si struggeva la mia anima –
 una verde isola nel mare, amore,
 una fonte limpida, un’ ara
 di magici frutti e fiori adornata:
 e tutti erano miei quei fiori.
 Ah, sogno splendido e breve!
 Stellata speranza, appena apparsa
 e subito sopraffatta!
 Una voce del Futuro mi grida
 <> – ma e’ sul Passato
 (oscuro gugite!) che la mia anima aleggia
 tacita, immobile, sgomenta!
 Perche’ mai piu’, oh, mai piu’ per me
 risplendera’ quella luce di Vita!
 Mai piu’ – mai piu’ – mai piu’ –
 (e’ quel che il mare ripete
 alle sabbie del lido) – mai piu’
 rifiorira’ un albero percosso dal fulmine,
 ne’ potra’ piu’ elevarsi un’ aquila ferita.
 Vivo, trasognato, giorni estatici,
 e tutte le mie notturne visioni
 mi riportano ai tuoi grigi occhi di luce,
 a la’ dove tu stessa ti porti e risplendi,
 oh, in quali eteree danze,
 lungo rivi che scorrono perenni.
Vi sono piaciute le poesie di Edgar Allan Poe? Che ne dite di farvi una scorpacciata di romanticismo leggendo anche le più belle poesie d’amore di Neruda e le più belle poesie d’amore del tedesco Rainer Maria Rilke? Buona lettura!