Omosessualità: arrivano i bus contro i gay

Not gay, post gay
Not gay, post gay

L’omosessualità continua a generare fermento soprattutto tra i non simpatizzanti, talvolta dando vita ad operazioni spiccatamente omofobe, del tutto inaccettabili in una società moderna. A tal proposito, da questa settimana, verrà installata sugli autobus di Londra una pubblicità di un gruppo cristiano che invita a partecipare a sedute di psicoterapia per liberare i gay dall’omosessualità. Il giornale ‘The Guardian’ ha riportato il messaggio della campagna pubblicitaria: ‘Non siate gay. Siate ex gay orgogliosi, non fatene un dramma!’. Il testo in lingua originale recita così: ‘Not gay! Post-gay, ex-gay and proud. Get over it!‘.

I termini Post-gay e ex-gay vengono utilizzati ultimamente da alcuni cristiani e da certi psicoterapeuti per riferirsi agli omosessuali che hanno deciso di intraprendere una terapia spirituale, che ha condotto loro ad abbandonare uno stile di vita gay e a sentirsi invece attratti dal sesso opposto.

Il messaggio di redenzione creato da Mike Davis, leader della Core Issues Trust, comparirà su cinque linee di autobus. Mr Davis sostiene che il comportamento omosessuale sia peccaminoso, per questo il suo monito è rivolto a tutti i gay cristiani che hanno un’attitudine omosessuale ma che psicologicamente ambiscono a rimanere etero. A tal proposito la sua associazione ha sviluppato una sorta di terapia riparatoria.
L’intera campagna è sponsorizzata dall’Anglican Mainstream, l’organizzazione anglicana che ha paragonato l’omosessualità addirittura all’alcolismo.

A partire proprio da oggi quindi chi circolerà sui bus delle seguenti zone, dovrà subire l’impatto di tale campagna pubblicitaria: intorno alla Cattedrale di St.Paul, Oxford Street, Trafalgar Square, Piccadilly Circus.

L’obiettivo primo della strategia in realtà non è solo quello di convertire i gay indecisi all’eterosessualità: pare infatti che la scelta di far comparire tali messaggi sui bus di mezza Londra, nasca dalla necessità di rispondere alla strategia di Stonewall, un’associazione che si occupa dei diritti dei gay, la quale aveva precedentemente acquistato spazi pubblicitari sugli autobus per diffondere questo messaggio: ‘Alcuni di noi sono gay, non fatene un dramma’.
Da quel momento è stato un continuo botta e risposta tra le due fazioni: pro e anti gay.

Ci domandiamo dal canto nostro, è possibile ancora oggi schierarsi contro uno ‘stato di natura’, diffondendo messaggi chiaramente omofobi?

Da diverso tempo ormai, i vari tentativi di ‘curare’ l’orientamento sessuale degli individui sono stati duramente condannati da numerose associazioni mediche. Il Royal College of Psychiatrists ha allertato i promotori della campagna, evidenziando come un messaggio del genere non faccia altro che aumentare la diffidenza nei confronti degli omosessuali.

La risposta dei sostenitori della redenzione dei gay indecisi?

Si difendono sostenendo che il loro non è un messaggio omofobo, bensì un invito ad una maggiore consapevolezza sessuale, rivolto a tutte quelle persone che si sentono confuse e che temono che il proprio essere gay possa influire sugli equilibri famigliari.

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