Orgasmo femminile, esiste un’app che indica il giorno migliore per averlo: si chiama Glow e pur essendo stata concepita per calcolare i giorni di fertilità (e non fertilità), ha ottenuto talmente successo da essersi trasformata addirittura in un calcola-orgasmi. A quanto pare il giorno più indicato per raggiungere il piacere sarebbe il trentesimo del ciclo femminile, ovvero quello che anticipa il primo giorno di mestruazioni. Insomma, d’ora in avanti basterà un click per sapere se è il momento giusto per farlo o meno. E se non lo fosse, a rimpiazzare la scusa del mal di testa ci penserà Glow. Ah, le diavolerie tecnologiche!
Si chiama “peak orgasm day” e corrisponde, come premesso, al trentesimo giorno del ciclo, secondo quanto riporta la miracolosa app Glow di Prolife, concepita dal co-fondatore di PayPal, Max Levchin. Il suo scopo, in origine, era calcolare i giorni più fertili e quelli meno per favorire eventuali gravidanze, ma nel corso del tempo, complice l’incredibile successo con oltre 150mila donne che si sono dichiarate soddisfatte dai risultati, l’app si è trasformata in un calcola-piacere.
Non solo di orgasmo femminile si tratta: Glow è in grado di individuare i giorni più sexy del mese, ovvero quelli in cui le donne hanno più desiderio, che sarebbero compresi tra il dodicesimo e il quattordicesimo. La fase in questione viene definita “Peak Sex Period”, corrispondente al picco dell’ovulazione, quindi al momento in cui la fertilità arriva al massimo grado. Tanto per conciliare piacere e riproduzione.
Glow è un’applicazione sul sesso che si rivela utilissima per scopi molteplici: da un lato individuare il momento più adatto al piacere, dall’altro suggerirci le fasi più fertili caso mai nell’aria ci fosse voglia di mettere al mondo un bebè. Anche da questo punto di vista l’app è risultata di estrema utilità. Come funziona? Basta consultare la schermata con i dati giornalieri che evidenziano i giorni fertili e i picchi sessuali. La cosa bella è che Glow è gratuita, facile da consultare, accessibile a tutti, funzionale e pratica. Insomma, la tecnologia si insinua anche in camera da letto… sarà un bene? A voi l’ardua sentenza. Ma non prima di averla provata!