Oggigiorno metter su famiglia è complicato, non è una scelta che molti sono pronti a fare anche perché ci vuole coraggio. Nonostante entrino in gioco vari bonus mamme, ci sono molte spese da affrontare per accogliere un pargolo in famiglia e per poterlo supportare di anno in anno, nel percorso di crescita.
Si tratta di un cambiamento importante soprattutto a livello economico, oggi le famiglie si ritrovano già in difficoltà. Per cui molte rinunciare ad avere figli, altre invece ci provano facendo leva sugli aiuti economici da parte dello Stato.
D’altronde, non lo si può negare, nel corso degli ultimi anni lo Stato in collaborazione con l’Inps, ha messo a disposizione diversi bonus mamme.
Supporto economico dello Stato a favore delle mamme lavoratrici
Oggi, le famiglie che hanno bisogno di supporto e sostegno economico sono tantissime. Arrivano in loro aiuto molti nuovi bonus che affiancano in particolare le mamme, sia quelle disoccupate che quelle che lavorano. La figura della mamma lavoratrice è tra tutte quella più delicata. Per le mamme che lavorano è previso un esonero contributivo per il rientro al lavoro dopo la maternità.
Con la nuova circolare l’INPS chiarisce tutti i dettagli sui bonus mamma in arrivo, spiegando come presentare domanda, quando e in cosa consiste in bonus. Intanto, è importante specificare che non è necessario che il datore di lavoro sia imprenditore, qualsiasi mamma purché lavori nel privato rientra.
Come funziona il nuovo bonus mamme
Il bonus mamma in questione, ha a che fare sia con i lavori con contratto a tempo determinato, che con i lavori con contratto a tempo indeterminato, compreso il settore agricolo, il part-time. Possono richiederlo addirittura le lavoratrici in apprendistato.
La nuova circolare dell’Inps spiega che si tratta di una misura sperimentale, con esonero contributivo del 50%, un esonero ricco e importante, che aiuta le mamme ad affrontare un periodo della propria vita molto delicato.
Modalità di presentazione della domanda
La domanda dovrà avanzata dal datore di lavoro per la mamma lavoratrice pronta a rientrare dopo la maternità. Potrà essere inviata direttamente dal sito dell’INPS, basta accedere con le modalità di autenticazione nel cassetto previdenziale.
Poi, si cerca assunzioni agevolate e sgravi, si clicca sul box esonero art.1 137L 234/2021, si completa il box con i dati relativi alla mamma e si invia la domanda. Non servirà fare altro per ottenere l’esonero contributivo spettante.
Altre domande e bonus mamme che cambiano la vita delle famiglie
A questa domanda se ne affiancano molte altre, che riguardano sia le mamme che lavorano, che le mamme disoccupate. L’unico limite è l’indicatore Isee poiché ci sono dei limiti prestabiliti diversi da bonus a bonus. Il primo bonus mamme è il bonus cicogna che è attivo fino al 31 dicembre 2022. Si tratta di un aiuto economico che spetta a tutte le famiglie che accolgono un nuovo bebè nel corso di questi mesi.
Segue poi l’assegno unico universale, ovvero un contributo che spetta a tutte le famiglie a partire dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del ventunesimo anno di età del giovane. In questo caso la cifra che spetta ad ogni famiglia cambia in base all’ISEE e al numero dei figli che compongono il nucleo familiare.
Infine c’è il bonus maternità fino ad un massimo di €1700 e l’assegno da €200 valido da 0 a 3 anni, oppure da 0 a 6 anni, in base ai termini del comune. Ultimo ma non per questo meno importante, l’assegno per l’asilo nido che va da 1.500 fino a 3.000 euro all’anno, di cui si può usufruire per i primi tre anni di vita del piccolo. È importante specificare quali siano e quante siano le mensilità da pagare a scuola.