Il cocco è un frutto esotico buonissimo, dà tanti benefici, è ricco di nutrienti e tante proprietà antiossidanti.
Uno dei frutti maggiormente ricchi di ferro, minerali, manganese, favorisce corretti livelli di glucosio nel sangue e ha importanti proprietà antibatteriche. E’ un frutto particolarmente indicato per i bambini, in estate, perché è rinfrescante.
Il cocco e le sue tante proprietà benefiche per la salute dell’uomo
Il cocco, viene usato in cucina, soprattutto per la preparazione di ricette di dolci e di gelati. Sia in polvere, che così com’è, o in bevanda, riesce ad essere sempre il massimo della bontà.
È buono da mangiare a fine pasto o durante la giornata, per merenda o colazione. In questo caso è consigliato per i piccoli, da sostituire al cibo spazzatura. È indicato anche per chi è a dieta. Solitamente si dice che il cocco, fa ingrassare. È vero, ma bisogna tenere conto dei singoli casi e delle condizioni di ogni individuo.
Il cocco infatti, ha parecchi effetti positivi sul metabolismo. L’organismo usa le proprietà del frutto, per ricavare energia, quindi non lo immagazzina sotto forma di grassi. Tra l’altro è in grado di inibire il senso di fame, per cui corre in soccorso, quando si ha bisogno di tenere a bada gli attacchi di fame.
Si può affermare in tutta serenità, quindi, che non fa ingrassare se consumato nelle giuste quantità, anzi, al contrario, può tornare utile al dimagrimento.
I mille utilizzi del frutto esotico
I pezzettini di cocco, possono essere utilizzati in mille modi, perché un cocco di buona qualità, può tornare utile sempre. Il cocco non si decompone velocemente come fa per esempio la torba, perché non viene facilmente colpito dalle malattie. Se usato in giardino, migliora notevolmente la qualità della terra.
Il cocco presenta la fibra di cocco, altrimenti chiamata “Coir o coir dust”, comparsa negli ultimi anni in orticoltura e floricoltura. Consente la coltivazione fuori suolo. La fibra di cocco, può essere utilizzata pura o insieme ad altri materiali. È una fantastica alternativa alla torba.
Come usare la fibra di cocco
Per poter utilizzare il cocco in questo caso, prima di tutto bisogna verificare i livelli dei sali presenti nella fibra del cocco. Scavando nella fibra di cocco per ricavare i campioni di prova da esaminare, si potrebbero trovare degli animaletti. Se sono pochi non importa, mentre se gli animaletti dovessero essere presenti in grande quantità, bisogna saltare il riciclo. L’utilizzo, in questo caso, potrebbe rivelarsi dannoso per il terreno e per le sue piante.
Il cocco, inoltre, non va mai usato per germogli giovani o per semenziali, ma per coltivare piante sane e rigogliose. Finito il tempo del raccolto si deve estrarre la fibra di cocco e piantarla in altra terra. Quando le nuove radici avranno raggiunto il cocco riciclato, sarà tutto bilanciato.
A questo punto, bisognerà annaffiare il terreno con una soluzione ricca di calcio, che contenga possibilmente nutrienti specifici per la coltivazione. Infine, devono essere effettuati dei controlli nei giorni successivi, per verificare che tutto stia procedendo correttamente.
Anche se questa pratica ha dato ottimi risultati nel tempo (applicando la fibra di cocco, gli orti, i giardini e le aiuole sono migliorati), molti contadini, ancora oggi, si rifiutano di usarla, perché nel substrato rimangono le radici di altre piante in via di decomposizione.
Perché usare le fibre per le coltivazioni
Le proprietà fisiche del cocco e quelle fisico-chimiche, rendono il frutto fondamentale per le coltivazioni. Si parte dal pH presente in acqua, che è compreso tra 5 e 7, quindi superiore a quello della torba. Ciò dimostra che è certamente migliore per alcuni tipi di coltivazione.
Si affianca al ph, la capacità di ritenzione idrica, anche in questo caso maggiore rispetto alla torba. La fibra di cocco, infatti, trattiene acqua pari al 750-900% del suo peso, mentre la torba ne trattiene il 400-800%. A livello pratico, vuol dire che la fibra di cocco trattiene molta più acqua e quindi rimane umida rispetto alla torba. Di conseguenza, è difficile che la pianta o il terreno subiscano disidratazione, soprattutto in estate.
Per concludere, ad oggi, non è stata riscontrata nessuna tossicità della fibra di cocco, non sono presenti semi infestanti e germi patogeni.