In vista dell’apertura della scuola a settembre arrivano anche delle piacevoli novità per alcune categorie di genitori, in particolare per coloro che non possono mandare i figli all’asilo nido. Infatti, l’INPS eroga fino a 3.000 euro alle famiglie per sostenere la retta dell’asilo nido, vediamo come funziona.
Da settembre riapre la scuola e per i genitori inizia anche l’attività lavorativa a pieno ritmo. Coloro che hanno bambini piccoli, come sempre accade, hanno la necessità di affidarli a qualcuno durante l’orario di lavoro.
Mentre i bambini di età superiore ai 5 anni potranno frequentare le scuole elementari, i bambini più piccoli potranno essere iscritti all’asilo nido.
Per venire incontro alle famiglie che hanno bimbi piccoli da diversi anni lo stato ha istituito il Bonus asilo nido, un rimborso che viene assegnato a coloro che hanno diritto al pagamento della retta. Scopriamo come funziona nel dettaglio il bonus asilo nido.
Come funziona il Bonus asilo
Con il bonus asilo nido lo Stato assicura alle famiglie un rimborso per la retta da sostenere per l’intero anno scolastico. E’ possibile fare domanda per ottenere il bonus fino al 31 dicembre 2022 e possono usufruirne i genitori che per la prima volta mandano i figli al nido.
Il contributo erogato dall’INPS può arrivare fino a 3.000 euro e naturalmente possono beneficiarne anche chi lo scorso anno ha mandato i piccoli all’asilo nido.
Le famiglie possono richiedere il bonus sia per pagare la retta per gli asili pubblici che per quelli privati che sono autorizzati e quindi possono accettare il bonus.
L’INPS assegna fino a 3.000 euro per coprire le spese anche presso l’abitazione
Non tutti sanno che il bonus asilo nido può essere richiesto anche per dare supporto alle famiglie presso l’abitazione. La normativa, infatti, stabilisce che il bonus viene erogato anche in caso il bambino abbia bisogno di assistenza a casa, per sostenere parte delle spese.
Secondo quanto si legge nel provvedimento, se il bambino è affetto da qualche patologia che non gli consente di stare in un asilo nido e i suoi genitori lavorano entrambi, ha diritto al servizio di supporto a domicilio.
Parte della spesa può essere pagata con il bonus asilo nido. Si tratta ovviamente di casi molto rari, che richiedono una documentazione dettagliata e un certificato medico redatto da un pediatra.
Il certificato deve attestare che il piccolo non può frequentare l’asilo nido per tutto l’anno scolastico per via di una patologia cronica.
A chi spetta il rimborso per l’asilo nido
La misura gestita dall’INPS si rivolge a tutte le famiglie e permette di accedere ad un rimborso fino a 3.000 euro. A determinare l’importo del bonus nido sono i mesi di iscrizione all’asilo e la somma corrisposta, ma è soprattutto il valore dell’ISEE minorenni riguardante il nucleo familiare che richiede il beneficio a stabilire l’importo riconosciuto. Quest’ultimo è strutturato in tre fasce diverse:
- Bonus nido fino a 3.000 euro per le famiglie con ISEE fino a 25.000 euro
- Bonus nido fino a 2.500 euro per le famiglie con ISEE da 25.001 euro a 40.000 euro
- Bonus nido fino a 1.500 euro per le famiglie con ISEE da 40.001 euro in su.
Anche per i genitori separati ci sono delle agevolazioni
Fra i bonus a sostegno delle famiglie c’è anche quello che viene in aiuto ai genitori separati. Si tratta di un bonus che può arrivare fino a un massimo di 9.600 euro, somma che viene erogata con cadenza mensile che può raggiungere un massimo di 800 euro. Già dal mese di luglio i genitori che hanno i requisiti possono fare domanda per ricevere il bonus.