Anemia nei bambini: sintomi, cause e terapia

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L’anemia nei bambini ha diversi sintomi e cause. Ma, qual è la terapia migliore in questi casi? L’anemia è una condizione abbastanza frequente nei bambini che si verifica quando diminuiscono i valori dell’emoglobina, una proteina che ha la funzione di trasportare l’ossigeno nel sangue. In questi casi il bambino può apparire meno vivace, inappetente e stanco. Ma, quali sono gli altri sintomi dell’anemia?

Sintomi

I sintomi dell’anemia nel bambino sono facilmente riconoscibili. In questi casi il bambino può apparire più stanco del solito, ma nello stesso tempo non aver voglia di mangiare. Inoltre spesso lamenta mal di testa e non ha voglia di fare i compiti o di giocare. In alcuni casi, poi, si può riscontare anche un’irritazione della mucosa della bocca o agli angoli delle labbra oppure può manifestarsi una maggiore fragilità delle unghie e dei capelli. Infine, in alcuni casi, il viso del bambino può apparire più pallido.

Cause

E’ possibile che il neonato appaia nei primi mesi di vita un po’ pallido e anemico. Si tratta, comunque, di una condizione fisiologica, che tende a scomparire col tempo. Nei neonati, poi, una carenza di ferro potrebbe riscontrarsi anche fino ai 7-8 mesi, qualora siano allattati con latte formulato. Dopo i dodici mesi, invece, se l’alimentazione del bambino è completa e varia, di solito non si presentano problemi di anemia. Qualora, invece, questi si presentassero e fossero importanti, potrebbe trattarsi anche di un problema di malassorbimento intestinale o di intolleranza al glutine o celiachia.

Terapia

Se i genitori riscontrano un’anemia nei bambini, il medico potrà prescrivere alcune semplici analisi del sangue. Una volta stabilita, con questi accertamenti, la carenza di ferro, si interviene anzitutto sulla correttezza della dieta del piccolo e, nel caso, si inseriscono degli alimenti mancanti. Diversamente si andrà a ricercare altre cause che possono scatenare il problema, come un’intolleranza alimentare o un malassorbimento intestinale. Nei casi più importanti il pediatra potrà prescrivere anche l’assunzione di ferro per bocca (in gocce o in fiale). La cura dovrebbe essere seguita anche per qualche mese, ma i valori dell’emoglobina risalgono velocemente. Per evitare recidive, infine, a scopo preventivo, si consiglia di prevenire con una corretta alimentazione. Meglio, quindi, puntare su alimenti ricchi di ferro, come fagioli, lenticchie e spinaci. Fondamentali anche gli alimenti ricchi di vitamina C, che potenziano l’assimilazione del ferro.

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