Bambini che non sanno perdere: le colpe dei genitori e le conseguenze in età adulta

Saper perdere
Imparare a perdere

I bambini che non sanno perdere stanno vivendo una fase normale dello sviluppo oppure sono stati troppo viziati (e in qualche modo imbrogliati) dai genitori e gli educatori? La verità è nel mezzo e sicuramente ci sono delle responsabilità degli adulti, oltre ad una questione di indole caratteriale. Se è vero che la società odierna tende a premiare i vincenti, non bisogna però sottovalutare l’importanza di saper perdere: anzi questa è fondamentale per poter comprendere a pieno la vittoria e gustarla in tutto il suo significato.

Come ha detto Vince Lombardi “se non accetti la sconfitta, non puoi vincere”. Perché alla vittoria si arriva necessariamente attraverso tante piccole sconfitte.

Del resto come potete pensare di evitare a vostro figlio il senso della sconfitta? Se anche voi voleste, con le più buone intenzioni, proteggerlo da questa sensazione finireste inevitabilmente con l’ingannarlo: la vita, anche quella delle persone più ambiziose e capaci, è piena di piccoli e grandi fallimenti. Se non sarete voi ad insegnargli come perdere con dignità e stile, si troverà spiazzato e inadeguato di fronte alla prima sconfitta sportiva o al primo insuccesso scolastico o professionale. Perché il detto secondo cui “gli esami non finiscono mai” è proprio vero e superarli tutti al massimo è impossibile anche per le persone più brillanti. Questo atteggiamento, che vuole essere protettivo, finisce quindi per essere controproducente: i bambini che non sanno perdere sono spesso soggetti ansiosi, con la fobia di dover per forza primeggiare per non deludere le aspettative delle persone intorno.

Non saper affrontare una sconfitta con diplomazia può essere pericolo anche in età adulta: chi associa al riconoscimento dei propri limiti naturali la sensazione di essere una nullità, non sa affrontare problemi e imprevisti ed è a forte rischio di depressione. In questo lo sport è un grande insegnante per i bambini: anche i più forti possono perdere ed è importante che i genitori non cerchino di attribuire la responsabilità ad adulti coinvolti nel gioco (l’allenatore o l’arbitro ad esempio) ma aiutino il bambino ad accettare la sconfitta ridimensionandone la gravità. E’ bene trasmettere un atteggiamento sportivo: come consigliano anche i buoni mister, occorre sempre complimentarsi con l’avversario che ci ha battuti (così come il vincente dovrà salutare rispettosamente chi ha perso dignitosamente). Stesso discorso vale ovviamente anche a scuola: se il bambino prende un brutto voto non è automaticamente colpa della maestra troppo rigida. Insomma: non esoneratelo dalle proprie responsabilità. Ma anche in casa si può fare qualcosa per aiutare il bambino a raggiungere questa consapevolezza e non arrivare impreparato di fronte ai compagni di scuola o ai coetanei con cui pratica sport. Ecco qualche consiglio per i genitori.

Come insegnare ai bambini a perdere: consigli per i genitori

– Quando giocate con i vostri figli evitate di farli vincere sempre: sappiamo che la tentazione è alta ma in questo modo li farete sentire imbattibili e non è un bene. Se un bambino di 5 anni si auto convince di avere sempre la meglio con un adulto come potrà poi accettare di perdere con un coetaneo?
– I giochi educativi e di abilità sono importanti per lo sviluppo del bambino ma di tanto in tanto fate anche qualche gioco di mera fortuna. In questo modo gli farete capire che a volte vincere è una questione di probabilità e buona sorte e non ha nulla a che vedere con le proprie capacità.
– Per fargli accettare più serenamente la sconfitta, a volte prevedete dei premi anche per chi non vince: piccoli riconoscimenti come un dolcetto.
– Dopo averlo battuto dategli la possibilità, non sempre immediata, di avere una rivincita. Anche se perderà di nuovo capirà che nella vita esistono più chance.
– Stabilite regole di rispetto e sportività nel gioco: il vincitore deve sempre congratularsi con il perdente.
– Sottolineate i suoi miglioramenti

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