Bambini ribelli: cosa fare per educarli

bimbi ribelli
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Cosa fare per educare i bambini ribelli? Si possono definire in questo modo quei bambini che manifestano comportamenti e atteggiamenti di ribellione verso qualsiasi forma di regola. Questi bimbi non sono ubbidienti e, anzi, tendono a fare spesso l’esatto opposto di quello che gli si chiede. Ovviamente, questo modo di fare può arrecare disturbi alla famiglia, ai compagni di scuola e a chiunque venga in contato con il piccolo. Come agire in questi casi per conquistarsi il rispetto e quindi l’attenzione di un bambino ribelle?

Per poter correggere gli atteggiamenti sbagliati del bambino disobbediente occorre anzitutto scoprire la causa della sua ribellione. Non bisogna dimenticare, infatti, che spesso un bimbo ribelle esprime semplicemente un forte disagio interiore. I suoi atteggiamenti divengono, quindi, un modo per attirare l’attenzione su di sé e per punire qualcuno, spesso proprio i genitori. Non è un caso che si registrino atteggiamenti di ribellione proprio quando questi ultimi sono assenti o se si separano. In altri casi, poi, la sofferenza dei bambini può dipendere anche da una forte gelosia verso un fratellino più piccolo che ai suoi occhi sembra essere “preferito” e maggiormente amato da mamma e papà. Comunque, qualsiasi sia la causa che scatena la ribellione del bambino, è possibile individuarla solo parlandoci. Il dialogo, quindi, rappresenta la chiave di volta per capire che cosa sta accadendo e risolvere il problema.

Particolare attenzione, però, deve aversi per il linguaggio che si utilizza con i più piccoli. Spesso, infatti, i genitori di bambini ribelli tendono ad attribuire ai loro figli delle etichette e a definirli “insopportabili”, piuttosto che “terribili”. Va ricordato che utilizzare queste espressioni, che possono essere dettate da un momento di rabbia, è sbagliato perché esse vengono interiorizzate dal bambino, che le ripeterà a sé stesso ogni volta che si sentirà abbandonato da qualcuno. In altre parole, il bambino si auto convince di essere “cattivo” e disobbediente.

Una volta individuata la causa del problema, quindi, utilizzando un linguaggio appropriato, si può parlare col bambino, manifestandogli anzitutto il nostro affetto. Per i più piccoli, infatti, sentirsi amati è fondamentale e spesso il loro malessere dipende proprio da un’assenza dei genitori. Nello stesso tempo, però, è importante ricordare che alcuni bambini sono ribelli proprio perché non hanno ricevuto una buona educazione sul rispetto delle regole. Si tratta di bimbi a cui viene concesso sempre tutto e a cui non si dice mai di no. Questo atteggiamento da parte dei genitori è sbagliato perché i più piccoli, per crescere, hanno bisogno di regole. Diversamente, non riescono a capire cosa è giusto fare e cosa no, nei confronti propri e degli altri. Per educare i bambini ribelli, quindi, si consiglia anche di essere fermi nelle regole che si impongono loro; i bambini dovranno rispettarle e i genitori non devono patteggiare o cedere a compromessi.

Il segreto, dunque, è quello di dare regole certe e chiare, ma contemporaneamente dimostrare ai figli amore e rispetto. Solo in questo modo i piccoli disobbedienti acquistano fiducia e considerazione del genitore e di conseguenza degli altri. Se con questo metodo il problema non si risolve, si consiglia di consultare uno psicoterapeuta per l’infanzia, che esclude anche la presenza di alcuni disturbi come la sindrome di iperattività.

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