Congedo per malattia del figlio: tutto quello che c’è da sapere

malattia figlio

Il congedo per malattia del figlio è una particolare ipotesi di sospensione del rapporto di lavoro riconosciuta a favore del lavoratore o della lavoratrice per garantire cure appropriate al bambino ammalato. Si tratta di un congedo non retribuito (o parzialmente retribuito), riconosciuto anche a favore dei figli adottivi o affidatari. La durata del congedo per malattia del figlio varia in relazione all’età del bambino e può essere richiesto alternativamente da entrambi i genitori. Si tratta, insomma, di un trattamento di cui possono beneficiare anche i papà.

Il congedo per malattia

Il congedo per malattia del figlio (da non confondere con il congedo per maternità) è un congedo non retribuito di cui possono fruire entrambi i genitori lavoratori, sia che si tratti di dipendenti pubblici, sia che si tratti di lavoratori assunti da privati. La causa che giustifica l’assenza dal lavoro è, appunto, la malattia del figlio, che necessita di cure ed assistenza. La fruizione del congedo, però, è alternativa; questo significa che i genitori non possono fruirne contemporaneamente per gli stessi giorni, ma devono – al limite – alternarsi. In ogni caso, il genitore può richiedere questo congedo anche se l’altro genitore non ne ha diritto.

Per quanto tempo?

I genitori possono richiedere il congedo per malattia del figlio fino all’età di dodici anni del bambino. Se il bimbo è di età inferiore ai tre anni l’astensione è possibile per periodi corrispondenti alla durata della malattia. In questo caso, insomma, non ci sono limiti di tempo. Se si tratta di figli di età superiore ai tre anni e fino agli otto anni, invece, la fruizione del congedo per malattia è limitata a cinque giorni lavorativi all’anno per ciascun genitore. Si tratta, dunque, di un totale massimo di 10 giorni non fruibili contemporaneamente dai due genitori. Anche in questo caso, poi, i cinque giorni sono valutati in relazione a ciascun figlio, compresi gli adottivi e gli affidatari. Ad ogni modo, i congedi per malattia del figlio non sono retribuiti, ma sono computati nell’anzianità di servizio, con esclusione degli effetti relativi alle ferie e alla tredicesima mensilità o alla gratifica natalizia.

Come fare

Per fruire del congedo per malattia del figlio è necessario presentare un certificato rilasciato da un medico specialista del Servizio Sanitario Nazionale o con esso convenzionato, oltre ad un’autocertificazione in cui si dichiara che l’altro genitore non si è assentato dal lavoro negli stessi giorni per lo stesso motivo. Il congedo può essere rischiesto anche in caso di ricovero ospedaliero del bambino.

Il pubblico impiego

Nel pubblico impiego è previsto un trattamento di maggior favore per i genitori lavoratori perchè, fino ai tre anni di età del bambino, i primi trenta giorni di congedo per la malattia del figlio sono interamente retribuiti. Negli altri comparti, invece, è la contrattazione collettiva che può prevedere trattamenti di maggior favore. In linea di massima, però, tali congedi non sono retribuiti.

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Foto tratta da Pixabay

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