Mamme e lavoro: una su due è vittima dello stress

Maternità
Mamme lavoratrici

Questa storia che la donna è multitasking è una gran fregatura: sfido gli uomini ad essere donna, lavoratrice in carriera, casalinga e magari mamma nello stesso tempo! Quando ero piccola mia madre mi sembrava una specie di Wonder Woman e ora capisco perché. Lo stress da lavoro colpisce una mamma su due: a dirlo è una ricerca sulle manager italiane, realizzata da Assidai (fondo integrativo di Federmanager) e Sda Bocconi, e presentata oggi a Milano. Il momento più stressante è proprio il periodo della maternità. Lo stress viene somatizzato e si trasforma spesso in malessere fisico: in Europa si spendono in media 404 euro a persona per la salute.

A soffrire di stress acuto durante la maternità sono soprattutto le donne che diventano mamme dopo i 35 anni e in particola modo quelle che rivestono ruoli dirigenziali e manageriali. Conciliare lavoro e maternità resta uno sforzo non trascurabile nella nostra società. Secondo i dati resi noti il 50% delle manager con figli è fortemente stressato: una donna su due. Stupite? A me in realtà stupisce più l’esistenza del restante 50%: siamo sicure che non siano alieni? In realtà anche quest’altra metà non se la passa proprio bene: di queste il 38% ammette di sentire il peso della definizione dei ruoli e il 19% è costretta ad accettare lavori non adeguati alle proprie competenze. Purtroppo troppo spesso con la maternità la carriera della donna entra in crisi. Lo stress si registra in particolar modo al rientro al lavoro dopo l’assenza per maternità: difficilmente si sa se effettivamente i propri diritti e la propria posizione sono stati mantenuti e rispettati. Molto spesso subentrano i sensi di colpa: se ci si dedica troppo al lavoro nei confronti della famiglia, se si chiedono permessi verso l’azienda. E’ un cane che si morde la coda. Questo senso di sopraffazione non può non avere conseguenze sulla salute e, in alcuni casi, sulla vita sociale delle donne. Per una mamma lavoratrice il tempo per relazionarsi agli altri, per andare in palestra, insomma per coltivare i propri spazi è ridotto quasi a zero. Esiste un rimedio? In primis occorrerebbe una diversa organizzazione del lavoro e orari più flessibili. Emerge sempre più la richiesta di poter lavorare da casa, almeno durante alcuni giorni della settimana. Inoltre a inizio anno è entrata in vigore la legge che obbliga i datori di lavoro a monitorare il livello di stress in ufficio.

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