Pensione, come riscattare gli anni di laurea

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Pensione: come riscattare gli anni di laurea? La riforma della pensione 2017 potrebbe prevedere una novità interessante per alcuni laureati: il riscatto della laurea ai fini pensionistici (anticipata o di vecchiaia) potrebbe presto essere gratuito. Si tratta, per ora, solo di una proposta che, però, potrebbe avvantaggiare notevolmente i giovani, che spesso entrano tardi nel mercato del lavoro. Ma, cosa vuol dire riscattare gli anni di laurea?

Cosa vuol dire riscattare la laurea?

Riscattare la laurea significa avere la possibilità di accumulare contributi per andare prima in pensione. I giovani, dunque, hanno la possibilità di convertire gli anni trascorsi all’università in anni utili per l’anzianità contributiva che, sommati a quelli di lavoro, permettono di andare in pensione prima.

Tuttavia, per poter avanzare la domanda di riscatto è necessario aver effettivamente conseguito il diploma di laurea. La copertura contributiva, infatti, non è accordata se l’interessato, pur avendo seguito gli studi universitari, non abbia poi conseguito il titolo finale.

Requisiti per il riscatto della laurea

I requisiti per il riscatto della laurea sono diversi. Anzitutto, si possono “convertire” in pensione solo:

  • i diplomi universitari, se i corsi non sono stati di durata inferiore a due e superiore a tre anni;
  • i diplomi di laurea i cui corsi non siano stati di durata inferiore a quattro e superiore a sei anni;
  • i diplomi di specializzazione conseguiti successivamente alla laurea e al termine di un corso di durata non inferiore a due anni;
  • i dottorati di ricerca i cui corsi sono regolati da specifiche disposizioni di legge;
  • i titoli accademici, introdotti dal decreto 3 novembre 1999, n. 509 ovvero la laurea, al termine di un corso di durata triennale e quella specialistica, al termine di un corso di durata biennale propedeutico alla laurea;
  • i diplomi, rilasciati dagli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale;
  • i nuovi corsi, attivati a decorrere dall’anno accademico 2005/2006, e che danno luogo al conseguimento dei seguenti titoli di studio: diploma accademico di primo livello; di secondo livello; diploma di specializzazione e di formazione alla ricerca, equiparato al dottorato.

Riscatto della laurea, quanto costa

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Il riscatto della laurea conviene? Riscattare la laurea, oggi, ha un costo che non tutti – spesso – intendono sostenere. L’onere di riscatto, infatti, è costituito dal versamento di un contributo, per ogni anno da riscattare. Per un giovane in attesa di occupazione è pari al livello minimo imponibile annuo dei commercianti (15.516 Euro nel 2014), moltiplicato per l’aliquota contributiva dei lavoratori dipendenti (attualmente pari al 33%). Ad esempio, un giovane laureato che chiede quest’anno di riscattare la laurea breve (tre anni), dovrà applicare il 33% a 15.516 Euro e moltiplicare il risultato per i tre anni di università.

Se il laureato è già dipendente, invece, i criteri cambiano. In sostanza nel momento in cui si fa richiesta del riscatto è necessario versare all’INPS i contributi per gli anni di laurea, come se si avesse lavorato. Il sistema con cui si calcola quanto bisogna versare è particolarmente complesso e dipende da molti fattori: il principale è lo stipendio percepito al momento della richiesta. In linea generale, quindi, più tardi si chiede il riscatto, più bisogna pagare. Alcune novità, però, potrebbero presto interessare molti giovani.

Il sottosegretario all’Economia Baretta, infatti, sta seriamente valutando l’ipotesi di rendere gratuito questo strumento, in modo da garantire la continuità contributiva ai giovani nati dopo il 1980. Il calcolo del riscatto della laurea Inps per il 2017, quindi, potrebbe presto cambiare. La proposta, però, non varrà per chi è già laureato, ma solo per chi è ancora iscritto ad un corso di laurea.

Riscatto della laurea fuori corso

Con la normativa attualmente vigente non è possibile riscattare gli anni di laurea fuori corso. La proposta di Baretta, invece, potrebbe portare al riscatto gratuito solo chi si è laureato senza andare fuori corso; si parla anche di permettere il riscatto anche a chi è andato fuori corso per cause di forza maggiore, ma i dettagli, ha spiegato Baretta, non sono ancora stati decisi.

Riscatto della laurea gratuito

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Con la nuova riforma, il riscatto pensionistico gratuito della laurea potrebbe essere presto realtà. E infatti, il sottosegretario all’Economia Baretta sta seriamente valutando l’ipotesi di rendere gratuito questo strumento in modo da garantire la continuità contributiva ai giovani nati dopo il 1980.

Come ha spiegato: “La proposta è quella di fiscalizzare il periodo contributivo legato agli studi universitari”, proponendo sostanzialmente di far valere gli anni universitari a fini pensionistici, soprattutto per quanto riguarda i giovani, senza però richiedere il corrispettivo, sempre molto oneroso e che ha sempre disincentivato i contribuenti.

Con questa misura, quindi, da un lato i giovani potrebbero trovarsi ad accumulare qualche anno contributivo senza interruzioni e dall’altro le nuove generazioni potrebbero essere incentivate a laurearsi.

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