Vaccino contro il meningococco nei bambini e nei neonati: meglio farlo o no?

vaccino

Il vaccino contro il meningococco si può fare anche nei bambini e nei neonati. Meglio farlo oppure no? La domanda è di tutta attualità, stante il dibattito mediatico degli ultimi mesi. Vero è anche che, non occorre fare allarmismo, perchè – dati alla mano – non si registra un significativo aumento dei casi di meningite. Tra l’altro, va ricordato che la meningite può essere causata anche da altri batteri, diversi dal meningococco, per i quali non sempre esiste un vaccino per fare prevenzione. Quando è consigliato fare il vaccino contro il meningococco nei bambini e perchè?

Vari tipi di vaccino

Come anticipato, esistono diversi tipi di vaccino per prevenire la meningite, anche nei bambini e nei neonati e, come ricordato, il meningococo è solo uno dei possibili patogeni responsabili di questo tipo di infezione. I vaccini disponibili sono dunque diversi. Esistono i vaccini cosiddetti “coniugati”, somministrabili già nei primi mesi di vita, tra questi troviamo: i vaccini contro il sierotipo C (che può essere somministrato a partire dai due mesi di vita), i vaccini tetravalenti che protteggono dai sierotipi A, C, W135 e Y (somministrabili a partire dai 12 mesi di vita) e il vaccino contro il meningococco di tipo B (più recente e somministrabile a partire dai due mesi di vita). I vaccini cosiddetti “polisaccaridici“, invece, sono somministrabili a partire dai due anni e proteggono dai sierotipi A, C, W135, Y. Tutti i vaccini indicati si somministrano sia ai bambini che ai neonati attraverso un’iniezione intramuscolare.

Quando somministrarli

Insomma, il vaccino per la meningite aiuta a difendere i più piccoli da una molteplicità di patogeni che possono provocare la malattia. Quando fare il vaccino? E poi, questi vaccini sono obbligatori per legge? Per quanto riguarda il vaccino contro il meningococo di tipo C, il Ministero della Salute, ne raccomanda soltanto la somministrazione a tutti i nuovi nati tra il 13° e il 15° mese di vita. Si consiglia questo vaccino anche agli adolescenti non precedentemente vaccinati e ai neonati che frequentano l’asilo nido. Il vaccino coniugato tetravalente (A, C, W135, Y), invece, è consigliabile solo se i bambini devono affrontare un viaggio in una zona nella quale circola l’infezione. Il vaccino coniugato contro il meningococco B, invece, non è un vaccino raccomandato su scala nazionale. Infine, il vaccino polisaccaridico tetravalente (A, C, W135, Y) è consigliabile solo ai bambini che devono viaggiare in zone con possibili epidemie. In sostanza, si tratta solo di vaccini raccomandati ma non obbligatori. Nel nostro paese, infatti, restano obbligatorie solo la vaccinazione antidifterica,  antipoliomielitica, antitetanica e quella antiepatite virale B.

Sono sicuri?

Ciò che molti adulti si chiedono è se questi vaccini siano sicuri, oltre che efficaci. E questo vale ancora di più per i bambini, considerati soggetti più deboli e quindi anche a rischio di effetti collaterali. Le controindicazioni, per fortuna sono poche. Oltre alla reazione allergica (che può provocare in rarissimi casi anche convulsioni) è possibile avere indolenzimento e rossore nella sede dell’iniezione. Solo in una percentuale che non supera il 5% dei bambini, poi, si presentano diversi disturbi, tra i quali: febbre, disturbi intestinali (vomito e diarrea) e disturbi del sonno. Il costo dipende dal tipo di vaccino e in alcuni casi questi è anche sovvenzionato dal servizio sanitario nazionale, per cui varia da regione a regione. Se avete altri dubbi è sempre bene rivolgersi al pediatra.

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