2,6 milioni di bambini muoiono ogni anno a fine gravidanza. E’ questo il drammatico bilancio reso noto dalla rivista Lancet, che si è fatta anche promotrice di una campagna per sensibilizzare l’opinione pubblica su un problema che, in molti casi, sarebbe prevenibile con una migliore assistenza sanitaria alle mamme. Ma, quali sono le cause principali che portano così tanti bambini a morire qualche mese prima del parto o in concomitanza di questo?
Le cause
La causa principale per cui i bambini nascono morti è il parto ritardato rispetto alla data presunta, che contribuisce per il 14%. A seguire ci sono i problemi di salute delle mamme tra cui, in particolare: il diabete, il cancro e le patologie cardiovascolari (tutte influiscono nella misura di circa il 10%). Un altro 8% delle morti, invece, pare riconducibile alla malaria (non ancora debellata in tutto il mondo), mentre un ulteriore 7% sarebbe dovuto all’infezione da sifilide. Anche l’età della mamma può incidere in questi casi; questa, infatti, se superiore ai 35 anni, ha un ruolo nel 6,7% dei casi. Ancora, nel 5% dei casi, la morte dei bambini prima del parto dipende dalla preeclampsia, un innalzamento eccessivo della pressione sanguigna della gestante che si può verificare nei nove mesi.
Come reagire
Il problema delle morti ante parto è sicuramente spinoso. Si tratta di un’emergenza che andrebbe fronteggiata. Ma, come fare? “La maggior parte di queste morti – scrivono gli autori della rivista Lancet – è prevenibile con un miglioramento del sistema sanitario. Si possono evitare attraverso una migliore qualità delle cure prima e durante la nascita, con investimenti che hanno un ritorno economico quadruplo rispetto alla cifra impegnata”. Non è un caso, infatti, che circa il 98% delle 2,6 milioni di morti infantili annue avvenga nei paesi sottosviluppati, in particolare quelli dell’Africa Subsahariana. Anche i Paesi occidentali, però, non sono immuni dal problema; basti pensare che l’Italia, per gli stessi problemi, conta circa 3,3 bimbi morti su mille nascite. I bambini che muoiono ogni giorno nel mondo negli ultimi tre mesi di gravidanza, invece, sono circa 7000; un dato davvero agghiacciante che dovrebbe spingere subito all’adozione di misure sanitarie idonee. Nell’attesa che vengano prese, la sensibilizzazione è sicuramente il passo più importante.
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