‘Forse, Presidente, è il caso che smetta di correre, il consiglio unanime degli ortopedici. Ma quel 7 settembre, sconsolato dal verdetto della bilancia, ho deciso di prendere i dottori in contropiede. Mi sentivo certo del fatto che mi sarebbe bastata una drastica perdita di peso per riprendere a fare footing senza problemi. Quattro mesi dopo, con 17 chili in meno, ho avuto ragione’: Roberto Formigoni ha raccontato se stesso a un noto periodico di salute. Dimagrire talvolta diventa una necessità: per vivere nel benessere, essere scattanti e vitali. Scopriamo la dieta di Roberto Formigoni e come uomo così impegnato tra lavoro ed eventi ufficiali abbia trovato il modo e la costanza per inseguire l’ago della bilancia.
‘Per 120 giorni ho rinunciato completamente a dolci, pane, pasta, formaggio, alcolici. Non è stato facile’ ha confessato Roberto Formigoni, che è riuscito a dimagrire di ben 17 chili, con qualche rinuncia e soprattutto una nuova maniera di concepire la nutrizione e i ritmi di vita.
Il Presidente della Regione Lombardia ha spiegato: ‘105. Una quota che mi ha scioccato. Su questa impietosa cifra si è fermato l’ago della bilancia di casa mia il 7 settembre del 2009. Un giorno che ricordo bene, perché allora mi sono detto: ‘Basta, mi metto a dieta!‘.
Da sempre dedito al running Formigoni ha accennato ai problemi al ginocchio: ‘Anche per la mia altezza, un metro e 88, 105 chili erano davvero troppi. Ed erano troppi per il mio ginocchio destro, il mio ginocchio d’Achille come lo chiamo io. Perché, vedete, io ho una passione: la corsa. Sono anni che mi concedo un’ora di jogging due volte alla settimana, per non mancare ogni anno all’appuntamento con la corsa cittadina, la Stramilano. Niente male a 63 primavere, no? Ma negli ultimi tempi, dopo ogni percorso, ecco lì, puntuale, quel dolorino al ginocchio. ‘È usura del menisco, si deve operare’, mi aveva detto uno specialista. Ho temporeggiato. ‘No, provi con la fisioterapia’, aveva sentenziato un altro. Provata. E un terzo: ‘Ci vuole la manipolazione’. Tentata anche quella. Ma il dolore rimaneva sempre lì e, a fargli compagnia, anche una lombosciatalgia dovuta al leggero schiacciamento di due vertebre’.
Formigoni ascolta tutti i pareri. E poi decide di testa sua: scatta l’ora della dieta. Ma come avrà fatto a perdere ben 17 chili e aggirare cene ufficiali, impegni lavorativi, giornate trascorse in ufficio senza certamente un cuoco macrobiotico al fianco?
‘Mi sono inventato una dieta. Mi chiederete come abbia fatto, a quale dietologo mi sia rivolto. Qualcuno potrà storcere il naso ma rivendico il fai da me di quello che è diventato il mio nuovo regime alimentare. Per 120 giorni ho rinunciato completamente a dolci, pane, pasta, formaggio, alcolici. Siccome sono una buona forchetta e un amante del vino, non è stato facile. La rivoluzione è partita dalla colazione. Basta caffè e brioche. Benvenuti ai tre pilastri di un pasto abbondante e appagante. Frutta: tanta, di tre o quattro qualità diverse, anche di colori diversi. Latte che non bevevo da anni e che ho riscoperto. Cereali, anche di vari tipi. Una colazione che mi permettesse di affrontare in modo baldanzoso la mia giornata’
E a pranzo? Formigoni svela quelle che ormai sono diventate abitudini di vita: ‘A pranzo un pasto molto leggero: solo verdure, tre varietà cotte e una cruda. Stop ai piatti succulenti dei ristoranti come ai panini del bar per riscoprire i sapori e i profumi di cavolfiore, broccoli, fagiolini, melanzane, asparagi, carote, conditi possibilmente solo con un po’ di limone e qualche volta un velo d’olio. A cena via libera alle proteine, preferibilmente del pesce e solo qualche volta della carne. Sempre con tante verdure e un frutto’.
Dopo i risultati raggiunti Roberto Formigoni ha spiegato come il momento di dieta sia diventato l’occasione per rivedere e correggere uno stile di vita oggi più sano. ‘Raggiunta quota 88 chili, a gennaio scorso, ho continuato a seguire la mia dieta personale, come mantenimento. Con piccole concessioni: due volte alla settimana, a pranzo, oltre alle verdure mi concedo un piatto di pasta o riso, preferibilmente integrale. Qualche volta alla sera mi gusto un bicchiere di vino. E soprattutto, una volta alla settimana, via libera a quello che io chiamo il pasto pazzo, non programmato, in cui può capitare un dolce particolarmente affascinante o un primo piatto stuzzicante. Di fatto, continuo a tenermi a stecchetto’.
Ma sappiamo che oltre alla dieta il movimento è essenziale per il buonumore di una forma fisica smagliante.
Roberto Formigoni conclude: ‘Sono felice, perché ho ritrovato il piacere di correre senza problemi. I dolori sono spariti come i chili di troppo. E non solo. Oltre ai miei allenamenti di jogging settimanali, dal primo giorno di dieta ho preso l’abitudine di concedermi venti minuti al giorno di passeggiata veloce. Generalmente dopo pranzo, scendendo a piedi dal trentesimo piano del mio ufficio al grattacielo Pirelli e andando in giro per le vie del centro milanese, a volte accompagnato da qualche collaboratore col fiatone’.
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