Ernia del disco: oggi si cura con l’ozono

ernia del disco

Sono sempre di più le donne alle quali viene diagnosticata una discopatia. Da qualche anno esiste una terapia, che stando ottimi risultati, per curare le ernie del disco, ovvero quel fastidioso problema ortopedico per cui si ha una fuoriuscita di materiale dalle vertebre, che genera conseguentemente un forte dolore alla schiena. Si tratta dell’ozonoterapia, che consiste nella somministrazione, attraverso una semplice puntura, di un gas, l’ozono appunto, capace di disidratare le ernie per ridurrne le dimensioni e allentare così la pressione che esercitano sui nervi e che provocano dolore.

L’ozonoterapia è sicura, non ha effetti collaterali significativi e non provoca allergie. Ma, soprattutto, assicura, nella grande maggioranza dei casi, successi significativi in termine di scomparsa del male o, comunque, di miglioramento dei sintomi. Il trattamento consiste in cicli di cure che prevedono la somministrazione per via intramuscolare, ovvero tramite un’iniezione, di piccole quantità di ozono, un gas molto simile all’ossigeno. L’ozono possiede molte proprietà: rilassa la muscolatura, esercita un’azione antinfiammatoria e soprattutto disidrata la massa che, fuoriuscita dalla colonna, provoca l’ernia e quindi il dolore quando preme sulle terminazioni nervose.
Per ottenere benefici, il ciclo di cure deve avere una durata totale di venti sedute, cioè venti iniezioni. E’ perciò necessario sottoporsi al trattamento tre volte la settimana. Quindi, il ciclo di cura dura circa un mese e mezzo in tutto. Sarebbe consigliabile poi effettuare tre sedute di richiamo: venti giorni, un mese e un mese e mezzo, dopo la fine del primo ciclo di trattamento. L’ottantacinque per cento delle persone che si sottopongono alla cura ottengono la totale scomparsa del dolore, mentre le altre, in cui magari l’effetto è stato minore, testimoniano comunque un significativo miglioramento rispetto alla condizione iniziale.
Ci sono alcune categorie di persone che però devono prestare più attenzione all’ozonoterapia: le donne in stato di gravidanza, le persone affette da ipertiroidismo, ovvero un eccessivo funzionamento della ghiandola tiroidea, e quelle soggette a una particolare allergia alimentare, il favismo. Inoltre sarebbe necessario prendere opportune precauzioni quando si è alle prese con ernie particolarmente dolorose. In tal caso, occorrerà associare all’ozonoterapia una cura antidolorifica, da effettuare prima di cominciare il trattamento e da proseguire almeno per il primo periodo di sedute. Questa cura serve per non rischiare di avere un momentaneo, ma fastidioso, peggioramento dei sintomi.

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