Iperventilazione: sintomi e cosa fare

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I sintomi dell’iperventilazione sono diversi. Ma, cosa fare in questi casi? L’iperventilazione non è altro che un modo particolarmente scorretto di respirare, che caratterizza le persone particolarmente ansiose. Apparentemente sembrerebbe un disturbo banale, ma non è così perché respirando più velocemente o più profondamente si crea uno squilibrio che provoca un aumento eccessivo di ossigeno e una diminuzione dell’anidride carbonica in circolo. Quest’ultima, a sua volta, determina un aumento dell’alcalinità del sangue che può provocare un restringimento di alcuni vasi sanguigni che portano il sangue a certe aree del cervello. In questi casi, dunque, sebbene arrivi più ossigeno ai polmoni, ne arriva meno al cervello e da qui i sintomi caratteristici dell’iperventilazione.

Sintomi

I sintomi tipici in questi casi sono: vertigini, senso di confusione, mancanza di respiro, annebbiamento della vista, aumento dei battiti cardiaci (tachicardia, che può essere curata con rimedi naturali), formicolii alle mani o ai piedi, mani fredde e sudate e rigidità muscolare. Nei casi più gravi possono aggiungersi: nausea, senso di costrizione al torace, crampi muscolari (che possono avere altre cause), paura di morire, crisi convulsive e svenimento. Va detto che, sebbene i sintomi siano facilmente individuabili, spesso chi soffre di un’alterazione del respiro non se ne accorge facilmente, così come può essere difficile anche per chi osserva diagnosticare questo problema.

Cause

Tra le cause dell’iperventilazione: l’ansia, lo stress, la paura, altri stati emotivi e la depressione. Per questo, qualora si presentino i sintomi dell’iperventilazione, si consiglia, anzitutto, di stare tranquilli e ridurre le situazioni di ansia.

Cosa fare

Cosa fare in caso di iperventilazione? Quali i rimedi possibili? In questi casi si consiglia di porre un sacchetto di carta (come quello del pane) sulla bocca e sul naso di chi sta iperventilando, in modo che vi respiri dentro. Con questo semplice gesto si ripristina l’equilibrio ossigeno-anidride carbonica. La respirazione nel sacchetto deve durare per circa un minuto ed alternarsi ad un minuto di respirazione all’aria, fino alla risoluzione della crisi. In genere nel giro di cinque sei minuti la situazione ritorna alla normalità. In caso contrario, si consiglia di accompagnare subito la persona al Pronto Soccorso. Lo stesso deve farsi qualora si riscontri un colorito bluastro delle mucose e della pelle; in questo caso, per evitare conseguenze più gravi, è meglio chiamare subito l’ambulanza o andare al Pronto Soccorso saltando il metodo del sacchetto.

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