Lo Shopping compulsivo verrà curato con una pillola

Shopping compulsivo
Shopping compulsivo

Lo shopping compulsivo e una malattia e la pillole sembrano essere diventate la panacea di tutti i mali. Ogni tanto leggiamo di nuove ricerche scientifiche che scoprono come rinchiudere in una capsula la soluzione a tutti i nostri mali, sempre che lo shopping compulsivo venga considerato tale, visto che dagli psicologi viene definito malattia, mentre per molte donne è una benedizione. Tornando al discorso delle pillole, ecco che un sedicente studio potrebbe curare l’irresistibile desiderio di acquistare qualsiasi cosa, basandosi sulla cura per l’Alzheimer. Ma siamo convinti che i cosiddetti shopping addict vogliano farsi curare?

Alzheimer e shopping compulsivo
Al vaglio di questa pillola ci si è giunti attraverso lo studio di terapie idonee all’Alzheimer, notando che una sostanza (la memantina) utilizzata per questa malattia, ha effetti positivi sugli shopper compulsivi.

L’esperimento è stato condotto dall’Università del Minnesota e ha riguardato un campione misto di uomini e donne di età compresa tra 19 e 59 anni. Il trattamento è durato due mesi e ha di fatto avvalorato quanto ipotizzato dagli scienziati: le persone coinvolte hanno quasi dimezzato le ore passate dentro i negozi a fare acquisti (da circa 40 a 20 settimanali), senza rendersi conto del cambiamento.

Freni all’impulsività
Con un’analisi più approfondita si è anche potuto dimostrare come non sia stata solo l’esigenza di acquistare i modo impulsivo ad essere frenata, ma anche tutti comportamenti legati ad un disturbo di questo tipo. Per capire la serietà del problema bisogna snocciolare qualche dato, che riporta come quasi il 6% degli adulti (di cui l’80% donne) sia affetto da shopping compulsivo ed arrivi a spendere oltre il 60% del proprio reddito in acquisti inutili, volti solo ad appagare un bisogno incontrollabile.

Come agirebbe il farmaco
La pillola contro lo shopping compulsivo dovrebbe agire direttamente sul cervello, a livello del sistema glutamatergico, che è ritenuto coinvolto nelle dinamiche di sviluppo dell’Alzheimer. Per questo motivo si pensa che ambedue le patologie possano trovare un terreno comune su cui costruire una terapia.

Piuttosto, siamo sicuri che i maniaci dell’acquisto siano veramente intenzionati a farla finita con le ore passate dentro i negozi? La sindrome da shopping compulsivo è una forma di appagamento, che provoca dipendenza e raramente viene associata ad una malattia da parte di chi ne è affetto.

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