Malaria, profilassi e vaccino: come funziona e l’iter da seguire

la malaria

Come funziona il vaccino contro la malaria? E, come deve essere fatta un’adeguata profilassi? L’iter da seguire comprende poche e semplici regole di comportamento. Anzitutto, però, qualche cenno su questa pericolosa patologia. La malaria è una malattia diffusa in molte zone tropicali e sub-tropicali. Molte persone si ammalano di malaria mentre viaggiano in questi paesi e sviluppano i sintomi dopo essere tornati a casa. In Italia si registrano, ogni anno, meno di mille casi. Ma, come avviene la trasmissione della malattia? Come fare prevenzione? E, come si cura la malaria?

Trasmissione

globuli rossi

La trasmissione della malaria avviene mediante puntura di zanzare femmine infette. Riversato così nel circolo sanguigno, il virus comincia a moltiplicarsi e, dopo 7-10 giorni, infetta i globuli rossi.

A questo punto, iniziano a manifestarsi anche i primi sintomi. Tra questi anche: nausea e vomito, dolori alla schiena e all’addome, febbre, brividi e sudorazione eccessiva. Ma, come si fa la profilassi antimalarica, compresa la profilassi antimalarica del Madagascar e del Kenya?

Profilassi

farmaci malaria


La prevenzione della malaria è possibile.
E’ necessario adottare alcuni comportamenti quando ci si trova in paesi ritenuti a rischio. Da questo punto di vista si consiglia di rimanere in aree protette quando possibile, di ridurre al minimo la superficie cutanea esposta alle zanzare, di preferire degli indumenti di colore chiaro e di utilizzare dei repellenti per gli insetti. Si raccomanda, poi, di munire tutte le porte e le finestre di apposite zanzariere.

La profilassi antimalarica, però, su consiglio del medico, deve essere attuata anche con la somministrazione di farmaci specifici. A seconda della zona in cui si soggiorna, cambiano quelli da assumere. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, più in generale, consiglia di attuare una profilassi con malarone, atovaquone-proguanil, doxiciclina e meflochina. Questi farmaci devono essere prescritti dal medico a seconda dell’area geografica in cui ci si reca, tenendo conto delle specie di parassiti presenti e considerando il rischio (più o meno alto) di contrarre la malattia. La profilassi con l’ausilio dei farmaci è fondamentale, se si considera che molti casi di malaria sono dovuti proprio alla loro mancata assunzione. Altre volte, ad essere determinate è un uso inappropriato dei farmaci e la mancanza di adeguate precauzioni contro le punture di zanzare.

Va anche ricordato, però, che nessuna profilassi antimalarica fornisce una completa protezione. Osservare scrupolosamente tutte le norme di comportamento, però, permette di ridurre il rischio al minimo. Prima di intraprendere un viaggio in un paese in cui la malaria è una malattia endemica, quindi, informatevi su come proteggervi adeguatamente. Aggiornatevi anche sui possibili effetti collaterali della profilassi antimalarica, dato che i farmaci possono, effettivamente, avere alcune controindicazioni.

Vaccino

vaccinazione

Esiste un vaccino anti-malaria? La ricerca si è a lungo concentrata sulla sperimentazione del vaccino RTS,S. Questo vaccino sarà utilizzato a partire dal prossimo anno in Ghana, Kenya e Malawi.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’RTS,S ha le potenzialità per salvare decine di migliaia di vite ogni anno, nei paesi n cui la malattia miete vittime. Ma, come funziona e come verrà somministrato?

Come funziona?

un vaccino

Per essere efficace il nuovo vaccino contro la malaria deve essere somministrato in tutto quattro volte: una al mese per tre mesi e una quarta dopo 18 mesi.

I paesi in cui verrà somministrato per la prima volta questo vaccino sono: Kenya, Ghana e Malawi. Il vaccino, però, ha un’efficacia relativa se si considera che, nei test clinici condotti finora, ha consentito di prevenire solo 4 su 10 contagi da malaria. Tuttavia, è comunque un buon risultato se si considera che le vittime di questa malattia sono soprattutto bambini e che sono migliaia ogni anno.

Comunque, altre aziende farmaceutiche stanno lavorando ad altre soluzioni, ma per ora non hanno ottenuto risultati così incoraggianti. Si spera che, presto, anche questa malattia possa essere debellata completamente.

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