La pet therapy può avere diversi benefici per la salute e la psiche. Se ne sente spesso parlare, ma non sempre si comprende come e quando questo tipo di terapia possa essere effettivamente usata. L’idea di utilizzare alcuni animali per migliorare la qualità della convalescenza dei malati o la vita delle persone disabili nasce dall’osservazione degli effetti positivi derivanti dall’interazione tra persone malate e animali. Si è osservato, infatti, che in molti casi, la vicinanza di una animale può avere un effetto aggiuntivo positivo sulle terapie convenzionali a base di farmaci.
La pet therapy
Forme primordiali di pet therapy si rintracciano già all’epoca degli antichi Egizi, una popolazione che già credeva nel potere terapeutico degli animali sulle persone malate. Anche in Inghilterra, alla fine del 1700, questa pratica veniva sperimentata su diversi pazienti. A coniare il termine “pet therapy”, però, fu lo psichiatra Boris Levinson nel 1953 che, durante una seduta con un bambino autistico, notò un’interazione migliore con quest’ultimo in presenza del suo cane. Oggi la pet therapy viene praticata con diverse specie animali, specie quelli domestici, quindi: cani, gatti, criceti, conigli, cavalli, e delfini. Il nostro Paese ha riconosciuto ufficialmente i benefici della pet therapy con l’adozione del Decreto del Presidente del Consiglio del 28 Febbraio 2003, che recepisce l’accordo tra il Ministero della Salute, le Regioni e le Province Autonome, in materia di benessere degli animali di compagnia e pet therapy.
I benefici
Secondo gli psicologi la relazione del paziente con l’animale è essenzialmente una relazione di amore senza pregiudizio. Questo discorso vale anche e, soprattutto, per le persone disabili. L’animale fornisce gratificazione senza chiedere nulla in cambio e aiuta anche l’autostima del paziente. Tra i benefici della pet therapy vi è anche la diminuzione dello stress e degli stati d’ansia e l’abbassamento della pressione sanguigna. Per questo la pet therapy può essere consigliata, oltre che ai disabili, anche ai bambini (in particolare quelli che soffrono di autismo) e agli anziani. Anche i malati cronici (ad esempio quelli che soffrono di sclerosi multipla) possono trarne notevoli benefici. Infine, sono stati riscontarti effetti positivi in caso di schizofrenia, depressione, insonnia, sindrome di Down e sindrome di West.
Controindicazioni
Ad oggi alcuna controindicazione è stata riscontrata nell’esecuzione della pet therapy. E’ chiaro che potrebbero manifestarsi delle allergie al pelo di alcuni animali ma, al di là di questo, non vi sono effetti collaterali legati a questo tipo di terapia.
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