Raffreddore: la cura definitiva arriva dai laboratori inglesi

Raffreddore la cura
Raffreddore la cura

Del raffreddore tra qualche anno rimarrà solo un ricordo lontano. La cura definitiva arriva dai laboratori inglesi: addio a fazzoletti, a spray decongestionanti, a starnuti e, se vi siete già beccati il primo raffreddore della stagione, consolatevi con questa buona notizia. Il malanno più diffuso del mondo e, per fortuna, anche il meno grave, ha vita breve. Lo affermano i ricercatori del laboratorio di biologia molecolare della Cambridge University a seguito di un’interessantissima scoperta sulla vita del virus, responsabile del contagio, e la capacità delle difese immunitarie di scacciare in tempo record l’antipatico ospite. Gli anticorpi, come in una corsa tra guardie e ladri, sarebbero capaci di inseguire il virus e distruggerlo. Una scoperta che potrebbe allargare la strada non solo alle nostre congestionate vie respiratorie, ma a tutta la medicina che da anni si impegna nella ricerca di farmaci antivirali.

Il raffreddore colpisce miliardi di persone ogni anno, in tutto il mondo.
Classico quello a cavallo tra due stagioni, o con i primi freddi. E’ una infezione virale che colpisce le prime vie aeree e, come si sa, è estremamente contagioso, soprattutto durante i primi giorni. I virus vengono trasmessi da persona a persona attraverso le piccole goccioline emesse nell’aria con la tosse, gli starnuti o mentre si parla. Non ci sono vere e proprie cure per il raffreddore, bisogna aspettare con pazienza che passi.
Questo fino a ieri. In passato infatti si riteneva che gli anticorpi del sistema immunitario in presenza di un raffreddore, lavorassero esclusivamente al di fuori della cellula, che non ci fosse più niente da fare non appena il virus fosse riuscito ad entrare nella cellula. I ricercatori inglesi, nella loro recente scoperta pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), sono stati in grado di dimostrare che le difese immunitarie dell’organismo possono inseguire e distruggere il virus del raffreddore nonostante esso sia già entrato dentro la cellula ospite. Ci sarebbe un altro livello di difesa, fino ad oggi sconosciuto, dentro le cellule, nel quale si può innescare un meccanismo distruttivo del virus. Gli anticorpi inseguendo il virus, una volta dentro la cellula, grazie a una proteina, la Trim 21, possono distruggerlo ed eliminarlo nello spazio di due ore.
Aumentando quindi la quantità di questa proteina nelle cellule, il processo di distruzione dei virus, e quindi del raffreddore, diventerà piu’ efficace. Naturalmente la scoperta troverebbe applicazione in altri campi, aprendo la strada allo sviluppo di nuovi farmaci antivirali da applicare anche in altre circostanze come in caso di norovirus, che provoca il vomito, e di rotavirus che causa gravi diarrea e uccide migliaia di bambini nei Paesi in via di sviluppo.

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