Tanoressia, quando l’abbronzatura diventa una malattia

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Cos’è la tanoressia? Un termine complicato, non molto comune, con cui si intende un’abitudine che, purtroppo, può avere anche gravi conseguenze sulla salute. La tanoressia è anche conosciuta come malattia dell’abbronzatura. La tintarella a tutti i costi è il vostro primo pensiero quando si avvicina l’estate e non solo? Siete ossessionati dalla pelle dorata? Amate stare ore sotto il sole e cuocervi a puntino per sfoggiare la vostra pelle abbronzata con un vestito mozzafiato? Non siete i soli! Infatti si stima che in Italia circa 11 milioni di persone siano dipendenti dalla tintarella. La sindrome compulsiva del sole colpisce il 20% della popolazione italiana, soprattutto le donne. Ma, quali sono le conseguenze di questa specie di ossessione? E quali i possibili rimedi?

Cause

Matteo Cagnoni, presidente dell’Istituto di Ricerca di Dermatologia Globale, ha spiegato che molte persone hanno un bisogno ossessivo di apparire sempre abbronzate e se ciò non accade entrano in ansia e non si sentono sicure di se. Il tono dell’umore, l’autostima e il senso di benessere è quindi direttamente proporzionale al livello di abbronzatura. Il presidente dell’IRDEG, ha continuato affermando che questo disturbo si fonda su un senso di insicurezza del se corporeo, per cui le persone non si vedono mai abbastanza abbronzate. I tanoressici hanno dimostrato un basso livello di attenzione nei confronti dei pericoli che la loro dipendenza può loro provocare. In altre parole, la passione per l’abbronzatura, nei tanoressici, non è altro che una manifestazione dell’odierna tendenza a fare del proprio aspetto una vera e propria ossessione. Inoltre, come sottolineato, in questi casi si finge che il sole o le lampade abbronzanti non avranno o avranno poche conseguenze sulla salute.

Conseguenze e cure

In pratica, i tanoressici, preferiscono avere qualche ruga in più e rischiare la comparsa di tumori della pelle, ma non rinunciare ad avere un aspetto abbronzato. Lo studio, commissionato dal Dott. Cagnoni, è stato condotto su 27 pazienti, un gruppo di donne di età compresa fra i 39 e i 63 anni, precedentemente sottoposte ad un questionario sull’educazione all’esposizione al sole. L’esposizione continua al sole o alle lampade può creare danni alla pelle, come il melanoma, l’invecchiamento precoce, tumori e macchie. Ma di tutte queste conseguenze molti tanoressici sembrano non avere conoscenza o, piuttosto, finiscono col minimizzarne gli effetti. Per quanto riguarda le cure, invece, il trattamento prevede in genere la somministrazione di farmaci serotoninergici, utilizzati anche per curare le persone colpite dalla depressione o dagli attacchi di panico. Questo tipo di farmaci possono aiutare i pazienti tanoressici a limitare il loro bisogno di esporsi al sole o di ricorrere alle lampade abbronzanti. In ogni caso, meglio esporsi limitatamente e con la giusta protezione al sole, rispettando tutte le regole che suggeriscono i dermatologi.

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