Conoscete gli usi della tintura madre di calendula? Anche le controindicazioni non sono tante e si tratta di un rimedio naturale utile in diversi casi. La calendula è un fiore di colore giallo-arancio ricco di sostanze benefiche, impiegato in erboristeria per la preparazione di numerosi rimedi fitoterapici. La tintura madre, in particolare, è un estratto liquido ricavato da questa pianta medicinale e utilizzabile per la cura di diversi disturbi, tra cui la sindrome premestruale e le gastriti. Ma, quali sono gli altri usi e le proprietà della tintura madre di calendula?
Usi e proprietà
La tintura madre di calendula, preparata con i fiori di Calendula Officinalis, può essere utilizzata per le sue proprietà antispasmodiche, antidolorifiche, antinfiammatorie, lenitive, cicatrizzanti, decongestionanti e estrogeniche. Grazie proprio a queste numerose proprietà, la calendula può essere utile, anzitutto, per regolarizzare il ciclo mestruale e calmare i relativi dolori, ma anche per curare alcune patologie infiammatorie dell’apparato digerente (come ulcere e gastriti). Ancora, la tintura madre di calendula, può essere utilizzata per alleviare il dolore legato a punture di zanzare, scottature, piccole ustioni e herpes. Ancora, a scopo preventivo, può essere utilizzata per il benessere delle vene e dei capillari, perché ne rinforza le pareti. Insomma, i possibili usi della tintura madre di calendula sono davvero tantissimi. In ogni caso, si raccomanda di chiedere al medico prima di utilizzarla. Per quanto riguarda le modalità di assunzione, poi, in genere si assume la tintura madre di calendula in forma diluita, ad esempio 50 gocce in un bicchierino d’acqua. Se utilizzata per uso esterno, invece, può essere usata sempre diluita, ma per effettuare degli impacchi. Infine, in forma diluita, la si può utilizzare in acqua per effettuare dei gargarismi, utili in caso di infiammazioni della gola e della bocca (come le gengiviti e le stomatiti).
Controindicazioni
La tintura madre di calendula non presenta controindicazioni particolari. Occorre, comunque, prestare attenzione alla possibile ipersensibilità alla pianta e quindi alle possibili allergie. Infine, se ne sconsiglia l’utilizzo in gravidanza, mentre alcuna controindicazione sussiste per il periodo post parto dell’allattamento. Anzi, in questi casi la pianta e la sua tintura madre, si rivelano utili anche per trattare le fastidiose ragadi al seno.
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