Accavallare le gambe è un gesto che non devi assolutamente fare. È importante per la salute poiché comporta un grave pericolo.
![Gambe incrociate](https://donna.nanopress.it/wp-content/uploads/gambe-incrociate-rischi-salute.jpg)
Rimane nel tempo il gesto sexy di Sharon Stone che ha fatto sognare proprio tutti. La scena cult di Basic Instinct vedeva l’attrice accavallare le gambe e poi scavallarle. Quei pochi secondi di vedo e non vedo sono rimasti iconici. Ma molti non sanno che accavallare le gambe non è buono per la salute.
Accavallare le gambe è un’abitudine quotidiana. Ma perché fa male incrociare le gambe quando si è seduti? Semplicemente si esercita una pressione sulle vene e sulle articolazioni in questa posizione.
Stare seduti così quindi è da evitare assolutamente soprattutto per le persone che già soffrono di vene varicose, ritenzione idrica e problemi circolatori alle gambe. Inoltre la debolezza capillare può incidere e per questo non bisogna svolgere una vita molto sedentaria.
![gambe accavallate](https://donna.nanopress.it/wp-content/uploads/gambe-accavallate-donna.nanopress.it_.jpg)
Ecco il motivo per cui non devi più accavallare le gambe quando ti siedi
Stare seduti porta ad incrociare le gambe ma sono molti i motivi per cui bisogna assolutamente non farlo. Uno di questi è posturale. In questa posizione si può insorgere a dolori lombari e mal di schiena. Ma i dolori potrebbero interessare anche il collo a causa della torsione della spina dorsale.
Inoltre questa posizione non corretta potrebbe portare anche problemi al bacino e alle articolazioni. Un accavallamento prolungato delle gambe comporta uno squilibrio pelvico che agisce sia sul muscolo che sulle articolazioni che vanno premute l’una contro l’altra.
![gambe incrociate](https://donna.nanopress.it/wp-content/uploads/gambe-incrociate-donna.nanopress.it_.jpg)
Ma accavallare le gambe fa male per un motivo ben preciso. Dietro al ginocchio infatti tra il polpaccio e il quadricipite passa una vena molto importante. Si tratta della vena poplitea che è fondamentale per trasportare il sangue dalle gambe al cuore.
Solitamente i medici chiamano questo vaso sanguigno vena profonda, poiché molto al di sotto della pelle. A volte però può andare a formarsi un coagulo all’interno di questa vena poplitea. Questo va a causare dolore, gonfiore e arrossamento nella zona del ginocchio e delle gambe.
Si può verificare quindi poi una condizione chiamata trombosi venosa poplitea. Questa è causata da uno scarso flusso sanguigno dovuto al danno di un vaso oppure a una lesione interna.
![trombosi venosa poplitea](https://donna.nanopress.it/wp-content/uploads/trombosi-venosa-poplitea-donna.nanopress.it_.jpg)
Non è facile però diagnosticare questo tipo di trombosi in quanto è alquanto silente. È infatti una delle più difficili patologie cardiache e vascolari da diagnosticare. Ci sono però dei segnali che fanno palesare la trombosi come complicanze a livello di embolia polmonare o di sindrome post-flevitica.
Inoltre ci sono alcuni esami specifici che aiutano a diagnosticarla dato che si presenta in maniera quasi completamente asintomatica. Questi sono emocromo, protrombina, INR, fibrinogeno, D-Dimero.
Come curare la trombosi venosa profonda
La terapia della trombosi venosa profonda si basa su due tipi di trattamenti, ed è importante rivolgersi al proprio medico che saprà indicare l’alternativa giusta. Questa ha il solo scopo di ripristinare la pervietà del circolo venoso profondo. Questo è possibile tramite l’eliminazione del trombo che ha compromesso il sistema valvolare.
I due trattamenti possibili sono: farmaci anticoagulanti o bendaggio elastoadesivo. Entrambi i metodi possono essere prescritti dal medico. I primi servono ad evitare l’estensione della trombosi e la formazioni di lembi terminali flottanti. I secondi invece sono per la fase successiva poiché la contenzione elastica va a evitare l’insufficienza venosa cronica e la sindrome post-flebitica.