Bucato asciugato in 5 minuti, il metodo ERS che usano sempre in lavanderia

Raccogliere il bucato asciugato alla perfezione, in estate è di routine, poi basta una stirata ed eccolo sistemato direttamente nei cassetti o negli armadi, pulito e profumato. Un gioco da ragazzi, che richiede soltanto pochi minuti e che non ci fa assolutamente tribolare.

Metodo ERS asciugatura
Metodo ERS per asciugare i panni – Donna.Nanopress.it

Una volta arrivato l’autunno oppure l’inverno, tutto risulta essere molto più difficile, perché i capi stesi fuori rimangono umidi o direttamente bagnati, visto che il sole non c’è oppure c’è per poche ore e le temperature rimangono comunque basse. In questo modo, si rischia di tenerli in giro per giorni, finché non arrivano a puzzare.

Può capitare, soprattutto nelle stagioni piovose, che all’improvviso inizi a piovere, bagnando il bucato quasi asciutto. A questo punto sono veri e propri problemi e disagi perché il bucato asciugato ormai quasi del tutto, deve essere nuovamente lavato e così si è costretti a ricominciare da capo.

Come risolvere la questione con il metodo Ers

Per risolvere la questione, si può utilizzare il metodo Ers, che indica tre parole, termosifone, sale e strizzatore, ovvero centrifuga. Queste tre parole rappresentano la soluzione al problema, non solo in casa, ma anche nelle lavanderie. Si fa pieno affidamento al sale e al termosifone dopo una bella centrifuga.

Bucato asciugato-Donna.nanopress.it

La centrifuga, consente di eliminare tutta l’acqua in eccesso, per far sì che i capi si asciughino più in fretta. Questo processo permette di risparmiare tempo e avere il bucato sistemato prima del solito, senza fare troppa fatica, anche quando fuori piove o c’è eccessiva umidità.

Come procedere per avere il bucato asciugato in pochi passi

Prima di attivare la massima centrifuga, bisogna leggere l’etichetta perché in alcuni casi, potrebbe rivelarsi pericolosa. I tessuti delicati, rischiano di riportare dei danni importanti a causa di una strizzatura troppo forte, possono per esempio strapparsi o bucarsi.

Il secondo step, è quello dell’asciugatura. Si sistemano i capi sopra lo stendibiancheria, tutti distanziati e con le mollette per evitare che cadano. La distanza tra un capo e l’altro è fondamentale, perché in questo modo l’aria circola tra loro favorendo l’asciugatura. Dei capi sistemati l’uno sull’altro, attaccati, asciugano con maggiore difficoltà e quindi ci vuole molto più tempo. Per non parlare degli indumenti invernali, che essendo spessi e spugnosi, non asciugano affatto oppure asciugano a fatica e non del tutto.

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Lo stendibiancheria va sistemato dentro una stanza in cui l’umidità è bassa, vicino ad un termosifone, oppure ad un qualunque calorifero che mantiene la temperatura alta quanto basta. Ciò che risulta essere particolarmente importante, è sistemare nella stanza una ciotola di sale grosso che assorbe l’umidità e che ha tanti benefici. Per chi non lo sapesse, il sale è utile in più occasioni, per esempio può essere collocato in alcune zone della casa dove c’è umidità, perché riesce ad assorbirla senza problemi. Viene usato anche per lavare i piatti, per eliminare le incrostazioni e quindi per pulire bene, a fondo.

Il consiglio più saggio: stendere il bucato fuori quando possibile

Ovviamente quando è possibile stendere fuori è meglio farlo, perché un bucato asciugato al sole ha un altro profumo, è molto più morbido.

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Inoltre usare il piano di riserva, dell’asciugatura Ers, all’improvviso potrebbe anche rivoltarsi contro, perché il bucato che asciuga in casa, causa umidità.

Cosa succede se si asciuga con frequenza il bucato in casa

L’acqua che evapora viene assorbita dalle pareti, tutto questo si ritorce contro la salute, dolore alle ossa e molto altro.

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Per evitare tutto questo, in inverno, è consigliato evitare di fare grosse lavate senza prima informarsi sulle previsioni del tempo, che sono disponibili su qualunque sito, regione per regione, o addirittura città per città. Oggi, le previsioni hanno anche delle app dedicate, basta un clic per risolvere il problema.

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