Displasia dell’anca nel neonato: i sintomi e le cure

displasia anca

Quali sono i sintomi e le cure per la displasia dell’anca nel neonato? La displasia dell’anca è l’anomalia scheletrica più frequente alla nascita, ma può essere curata senza alcuna conseguenza per lo sviluppo normale del bambino. La displasia dell’anca nel neonato, infatti, non è una vera e propria malformazione, ma un semplice ritardo nello sviluppo dell’articolazione nel corso della vita intrauterina e poi dopo la nascita. Nonostante non sia una patologia grave, comunque, questa anomalia non deve essere trascurata, ma trattata opportunamente, se si vogliono evitare sviluppi patologici nella deambulazione futura del bambino.

Sintomi e diagnosi

In condizioni di sviluppo normale del feto la testa del femore (l’osso della coscia) deve combaciare perfettamente con l’acetabolo (la cavità del bacino predisposta al suo accoglimento). Nei neonati questo “incastro” non è perfetto, in quanto le anche non sono ancora ben sviluppate. Nei mesi successivi alla nascita tutto dovrebbe proseguire nel senso dello sviluppo completo del neonato e dell’articolazione, ma questo non sempre avviene e, proprio in questi casi, si parla di displasia dell’anca. I sintomi più comuni di questa anomalia sono: ritardo nell’inizio della deambulazione, asimmetria accentuata delle pliche cutanee delle cosce, risalita apprezzabile della testa del femore e difficoltà a spostare la gamba. Dato che non si tratta di sintomi sempre manifesti, in questi casi, è necessario ricorrere a dei particolari esami, che confermano il sospetto di displasia dell’anca. A questo scopo, il medico ricorre o alla cosiddetta manovra di Ortolani (già eseguita in genere nella prima visita successiva alla nascita) o all’ecografia delle anche (che viene eseguita di solito nei giorni successivi al parto in caso di familiarità del problema o intorno alla 12° settimana di vita negli altri casi).

Cure possibili

Per il trattamento della lussazione congenita dell’anca in passato si ricorreva al gesso. Oggi, grazie alla diagnosi precoce attraverso l’ecografia, è possibile risolvere il problema in modo molto più semplice ed efficace. Infatti, nei casi meno importanti, il medico consiglia di utilizzare un doppio pannolino (due pannolini indossati l’uno sull’altro) per tenere le gambe aperte il più possibile. Dopo aver adottato questo accorgimento per un mese, viene prescritta una nuova ecografia, per valutare se proseguire con questo trattamento o sceglierne uno più incisivo. Nei casi di displasia media, infatti, si possono anche utilizzare dei divaricatori a mutandina di materiale plastico, da far indossare al piccolo sopra al pannolino. Se la displasia è più grave o viene diagnosticata oltre il quarto mese, poi, occorre utilizzare un divaricatore fisso, uno strumento ortopedico che deve essere portato per diversi mesi. Infine, solo nei casi ancora più seri, si ricorre al gesso o ad un eventuale intervento chirurgico risolutivo.

Share
Published by
Rossella Giglio

Recent Posts

Fertilità di coppia: quando rivolgersi a un medico?

Le problematiche legate al concepimento sono molto diffuse. Per dare qualche numero, in Italia riguardano…

5 mesi ago

Non potrai fare a meno di usare queste creme, addio mani vecchie e raggrinzite

Sapevi che ci sono delle creme che aiutano ad avere mani belle e morbide? Probabilmente…

7 mesi ago

Lo shampoo migliore di tutti costa poco più di 1 euro, lo trovi adesso da Lidl

Alla Lidl trovi lo shampoo migliore di sempre. Costa solamente 1 euro ed è senza…

7 mesi ago

Postamat, cosa accade se premi il tasto 9: attiva una funzione segreta

Poste Italiane ha attivato un servizio per il Postamat che può essere sicuramente utile. Ecco…

7 mesi ago

Qual è il segno più manipolatore di tutti: è l’unico che riesce a convincerti

Qual è il segno zodiacale più manipolatore dell'intero zodiaco? Ecco come è stato individuato e…

7 mesi ago

I 5 profumi da acquistare per la primavera 2023

Una lista di 5 profumi che non possono mancare in questa primavera 2023: fragranze che…

1 anno ago