E’ stata scoperta una nuova patologia che può essere facilmente confusa con la più conosciuta celiachia. E’ la sensibilità al glutine o Gluten Sensitivity e circa tremila persone in Italia ne soffrono, colpite da questo disturbo che compromette la salute, invalidando il normale svolgimento della vita. Praticamente può essere collocata tra le intolleranze e provoca sintomi simili a quelli della celiachia. Ne hanno parlato, a Londra per la Consenusus Conference del Dt. Schar Institute, i gastroenterologi e neurologi provenienti da Europa, Stati Uniti e Sud America, facendo luce sul problema. I test non rilevano la malattia, anche gli esami più approfonditi come la biopsia, non la scoprono, risultando negativi, impedendo di attuare una terapia adeguata per curare i pazienti, ristabilendo il loro benessere.
Anna Sapone, gastroenterologa e autrice con Alessio Fasano della Maryland Schoolo of Medicine di Baltimora, di uno studio che ha rilevato il problema della sensibilità al glutine, spiega sul magazine Io Donna: “Dolori addominali, gonfiore, stanchezza cronica, disturbi comportamentali, esclusa la celiachia finora non si sapeva a cosa imputarli con precisione”.
Si è quindi scoperto che la sensibilità al glutine esiste davvero come patologia che si distingue dalla celiachia per differente struttura molecolare, per una differente risposta del sistema immunitario e per il modo in cui si diffonde. Perciò seguire una dieta senza glutine per stare meglio, si rivela efficace proprio perchè la malattia esiste e non è solo, come si pensava prima, un effetto placebo quello che fa sentire meglio i pazienti che seguono l’alimentazione priva di glutine.
Le persone che soffrono di sensibilità al glutine manifestano sintomi molto simili a quelli prodotti dalla sindrome del colon irritabile, ovvero gonfiore, dolore addominale, mal di testa, depressione, vuoti di memoria, inoltre la particolarità è che il disturbo è variabile: la sensibilità al glutine può aumentare durante la vita o viceversa scomparire senza lasciare alcun danno contrariamente a quello che succede con la celiachia. Inoltre la tolleranza al glutine è soggettiva, e varia da individuo a individuo. Ci sono persone che manifestano il problema mangiando piccole quantità di sostanza, e altre che accusano i sintomi dopo averne introdotta nell’organismo molta di più.
La differenza principale con la celiachia sta soprattutto nella velocità di reazione dell’organismo, spiega Alessio Fasano: “la reazione al glutine è immediata, poche ore, al massimo giorni tra l’introduzione delle sostanze sensibilizzanti e l’insorgenza dei sintomi. Nella celiachia invece i danni possono manifestarsi dopo mesi o addirittura anni”.