Negli ultimi giorni si parla sempre spesso del morbillo e del preoccupante aumento dei casi dovuto soprattutto alle minori vaccinazioni. Dall'inizio dell'anno, secondo quanto riportato dal Ministero della Salute, sono stati riscontrati più di 700 casi in tutta Italia; mentre nello stesso periodo, nel 2016, ne sono stati rilevati 220. Oltre il triplo in più in un anno. Pare che nel 2016 i casi di morbillo nell'intero anno siano stati 844. La fascia d'età più colpita è quella tra i 15 e i 39 anni, molti in ambito sanitario e in alcune regioni in particolare come il Piemonte, Lazio, Lombardia e la Toscana. Ciò che è importante, ovviamente, non è creare allarmismo ma aprire gli occhi ai tanti genitori che oggi decidono di non vaccinare i propri figli, mettendoli a rischio e mettendo a rischio anche tutte le altre persone con cui vengono a contatto o che non possono vaccinarsi per ragioni mediche.
Inizialmente il morbillo può essere scambiato per un comune raffreddore. I primi sintomi sono infatti starnuti, naso chiuso e un malessere generalizzato.
Il contagio può avvenire anche a partire da tre giorni prima dalla comparsa dell'eruzione cutanea.